Festival di Berlino, il ritorno di Paolo Taviani

La Berlinale 2022, a causa della pandemia, è dominata dall’Europa. L’Italia è largamente rappresentata. In concorso, alla 72ma edizione del Festival di Berlino (10-16 febbraio) si registra il ritorno di Paolo Taviani, con Leonora addio. Con il fratello Vittorio il regista si era aggiudicato l’Orso d’oro con il docufilm Cesare deve morire, nel 2012. In Special Gala è atteso Occhiali neri di Dario Argento e, nella sezione Panorama figurano tre film: il documentario Nel mio nome di Nicolò Bassetti (executive producer Elliot Page: il tema è la transizione), Calcinculo di Chiara Bellosi e Una femmina di Francesco Costabile (ispirato a ‘Fimmine ribelli. Come le donne salveranno il paese dalla n’drangheta’ del giornalista Lirio Abbate).

L’edizione 20202 è stata presentata ieri dal direttore artistico Carlo Chatrian. “Più della metà delle opere selezionate ha una ambientazione contemporanea – ha spiegato Chatrian – ma solo due fanno riferimento diretto alla pandemia. I legami tra le persone sono uno dei temi comuni, con molte storie che scelgono il contesto della famiglia come sfondo narrativo. Quasi tutte sono storie di periferia o ambientate in campagna o che raccontano la fuga dalla città. E poi ci sono tante storie d’amore”. L’apertura del festival è riservata al film Peter Von Kant del francese François Ozon (personale rilettura de Le lacrime amare di Petra von Kant di Rainer Werner Fassbinder) con Isabelle Adjani. D’Oltralpe arrivano altri tre film: Avec amour et acharnement di Claire Denis, con Juliette Binoche e Vincent Lindon; Les passagers de la nuit di Mikhaël Hers, con Charlotte Gainsbourg ed Emmanuelle Béart; La ligne di Ursula Meier, con Valeria Bruni Tedeschi. Unico film statunitense in concorso è Call Jane di Phyllis Nagy, con Elizabeth Banks, Sigourney Weaver e Kate Mara sull’associazione di sostegno femminile all’aborto operante negli anni Sessanta.

Dalla Corea del Sud arriva The novelist’s di Hong Sangsoo. Fuori concorso, da segnalare Good luck to you, Leo grande di Sophie Hyde, con Emma Thompson; The outfit del regista Graham Moore, con Mark Rylance e il documentario di Andrew Dominik, This much i know to be true sulla straordinaria coppia formata da Nick Cave e Warren Ellis. Encounters, sezione competitiva che comprende quindici film, metterà invece in campo Coma di Bertrand Bonello e il film di Peter Strickland, Flux Gourmet con Asa Butterfield, Gwendoline Christie, e Ariane Labed. Per l’Italia, infine, da segnalare anche la coproduzione italo-spagnola Alcarràs di Carla Simón. A Berlinale Classics l’omaggio a Pier Paolo Pasolini, con il restauro di Mamma Roma, realizzato dalla Cineteca nazionale e il saggio di diploma della Scuola nazionale di cinema.

Aggiornato il 20 gennaio 2022 alle ore 14:31