Conflitti armati: “Proteggere i piccoli invisibili per un futuro sostenibile”

I conflitti armati, dalla Prima guerra mondiale in poi, hanno sempre falciato molte più vittime civili che militari: l’Universities Network for Children in Armed Conflict (Unetchac) organizza in Campidoglio la Conferenza ”Networking for a brighter future! Women and girls in the Sub-saharan Africa: Transforming Education for a Sustainable Future”. L’evento si svolgerà il prossimo lunedì 7 marzo presso la Sala del Carroccio, con la collaborazione dell’Istituto di studi politici San Pio V, coadiuvato dall’Accademia della Legalità. Durante questa conferenza sarà presentata in anteprima la mostra fotografica di Mohamed Keita, un artista che nel 2010 arrivò da rifugiato in Italia, a soli 17 anni. La sua esposizione poi sarà ospitata nel palazzo delle Nazioni unite durante la 66esima Commissione sullo status delle donne, in collaborazione con la Rappresentanza Permanente d’Italia presso l’Onu a New York.

Uno scatto mi ha reso un fotografo da rifugiato. Adesso, grazie alla fotografia, insieme all’Universities network, posso contribuire a sensibilizzare l’attenzione delle persone sulla condizione che vivono i bambini che non solo in Africa conoscono l’esperienza della guerra”, ha dichiarato Keita. Conclude dicendo che “quanto sta accadendo nel Mondo ci insegna che dobbiamo sempre lavorare insieme per proteggere i bambini!”. Le parole, ma soprattutto le fotografie di uno che la guerra l’ha vissuta sin da piccolissimo, ritraggono le giovani e i bambini dell’Africa Sub-sahariana e raccontano l’indifferenza che, troppo spesso, rende invisibili queste vite. Una violenza che oggi si ripete anche nell’Occidente tecnologico e interconnesso, cosa che stiamo sfortunatamente toccando con mano, e che fa soprattutto dei piccoli le vittime più vulnerabili.

Con la partecipazione dell’assessore alle Politiche sociali di Roma Barbara Funari e Andrea De Priamo, vicepresidente della Commissione Cultura del Comune di Roma, la conferenza prevede l’intervento di rappresentanti di istituzioni, accademici, saggisti ed editori che metteranno a confronto diverse esperienze per sviluppare iniziative concrete per garantire la protezione dei minori e difendere, in particolare, il loro diritto all’istruzione, costruendo insieme un futuro sostenibile.

L’assessore Funari, che collabora inoltre da più di trent’anni con la Comunità di Sant’Egidio, ha dichiarato che “sono foto particolarmente toccanti, anche in considerazione di questo particolare frangente storico. Speriamo di poter ammirare la mostra dal vivo a Roma, con la consapevolezza che il lavoro dei fotografi, che hanno la capacità e il coraggio di raccontare i conflitti armati, è molto importante per la nostra memoria storica”.

Ha preso parola poi la professoressa Laura Guercio, membro del Comitato di Coordinamento dellUnetchac: “La guerra è un atto grave, ingiustificabile, inaccettabile, ed è sempre inesorabilmente una sconfitta per tutte le parti coinvolte. Talvolta può apparirci lontana, come i conflitti in Africa, alle volte è a noi vicina: ma è sempre drammaticamente reale con i suoi effetti devastanti sui civili, e in particolare sui bambini innocenti. Per questo la guerra uccide ogni giorno: uccide speranze, persone e con loro un futuro possibile”.

Quest’iniziativa infine si pone l’obbiettivo di raccontare “dal basso” gli orrori dei conflitti armati, ma non in maniera fine a se stessa. La conferenza vuole convergere su obbiettivi e modalità comuni per evitare questi spargimenti di sangue innocente, senza preoccuparsi di issare prima una bandiera, ma avendo a cuore solamente il diritto a un futuro migliore di tutti i bambini che hanno come unica “colpa” quella di non essere nati in un’altra regione del mondo.

Aggiornato il 04 marzo 2022 alle ore 09:21