Il cattolicesimo greco-romano

Agostino, sebbene di origine africana, in Italia rimase lungamente, del resto l’Africa era avvinta a Roma e molti pensatori di quel Continente sono da considerarsi “romani”. Epoca internazionale, quella, in tal senso, che una civiltà, la romana, si ampliava, dominando ma in nome della civiltà, spargendo civiltà. Non soltanto guerra e prepotenza. Vacuo far nomi, sono moltissimi, apprezzabili, anche, e taluni stringono il capo del bandolo, un tentativo, “il” tentativo magistrale, ecco: rendere il nuovo pensiero, cattolico, erede continuativo del pensiero greco, anche del pensiero ebraico a sua volta erede del pensiero greco. I cattolici colsero che bisognava offrire qualche contentezza ai popoli che erano immedesimati nella cultura greca, e invece di attestare che il Cattolicesimo contraddiceva il pensiero greco sostennero che lo proseguiva. Non tutti, anzi taluni opposero nettamente la fede alla ragione, Dio uno e trino agli Dèi.

Epoca laboriosa. Nasceva una religione d’altra specie morale. I poveri, gli infelici, gli sconfitti come scopo del bene non già i potenti, i sani, i dominanti come meta sociale. E l’aldilà troneggiava rispetto alla mondanità pagana, la felicità celeste sostituiva la felicità terrena. Ma questo era il Cristianesimo, il Cattolicesimo assumerà della civiltà pagana il nucleo esplosivo, l’arte, mentre il Cristianesimo resterà una religione etica, il Cristianesimo cattolico diverrà per secoli una religione estetica (rende estetica l’etica). Dico l’Occidente. Il Cristianesimo orientale è greco, estetico radicalmente. Di certo, tutti, cristiani di vario culto, resero morti gli Dèi greci e romani e diffidarono i credenti dal credere, appunto, in tali Dèi, con un argomento che veniva dal modo di concepire gli Dèi quali protettori vittoriosi, se invece i popoli non vincevano significava o che il popolo si era mal comportato o che gli Dèi non valevano ed occorreva sostituirli.

I pensatori cattolici insinuarono il sospetto nei romani: siete vinti dunque i vostri Dèi non valgono, sostituiteli con il nostro Dio. Se Costantino sceglie il Cristianesimo lo sceglie perché ritenne che il nuovo Dio, che ha ormai seguito, gli darà vittoria: In hoc signo vinces! Secoli grovigliosi, pensatori non sovrani ma problematici, nuovo e antico si inserpentinano, i termini danzano accoppiandosi, contrapponendosi. Dio ed Essere sono identici? La Provvidenza Stoica ispira quella cattolica? La virtù stoica assomiglia alla sopportazione cristiana? Si può dimostrare l’esistenza di un Dio che non ha presenza laddove gli Dèi greci e romani erano carne, ossa, e piacere di vivere? Può un individuo essere uomo e Dio? La vita vale in questa terra o come strada all’aldilà? Il Cattolicesimo intanto si organizza.

Sacerdoti, vescovi, il Pontefice, addirittura si espande nel sostituire lo Stato, registri, nascite, matrimoni, morti, i monasteri si occupano di agricoltura e cultura, salvano i testi latini, magari alterandoli, entrano nel potere temporale, inventano il miles cristiano che deve difendere la fede, forgiano architetture millenarie degne Dèi romani e Dèi greci, assimilano i barbari non facendosi assimilare dai barbari, evento sommo della civiltà europea, i “barbari”, per dare un nome generico, non ci resero mai come loro, né quelli di provenienza via terra né quelli transatlantici, il Cattolicesimo rende cattolicissimi i Franchi, i Germani, gli Angli, gli Iberi, l’Africa finché non giunge la catastrofe mussulmana. La parte bizantina dell’Europa si staccò ma nell’ambito cristiano estetico, iconografico.

Restiamo dentro l’Anno Mille. pensatori ve ne furono, rari, un travaglio sotterraneo, anche linguistico, l’arte rinasceva, Cristo sostituiva Apollo, Dio sostituiva Giove, persino i Goti, i Longobardi si fecero artisti, a non dire i franchi, gli svevi. E la religione come pensiero. Il neoplatonismo emanazionista dello Pseudo-Dionigi l’Areopagita; Giovanni Scoto Eriùgena concepiva uno svolgimento naturalistico di Dio, Creante Increato: Natura naturans, Natura naturante, Natura naturata, un circuito creativo della natura divinizzata che increata crea.

Ai primi del nuovo millennio Anselmo d’Aosta osa concepire che si può razionalmente dimostrare l’esistenza di Dio, basta supporre un essere perfetto, se è perfetto contiene anche l’esistenza, chiamiamo Dio questo essere perfetto, ed è fatta. Dio esiste. Ingenuità, che venne derisa, sebbene ispirerà altri pensatori. Bonaventura: l’arte si avvicina a Dio, cogliendone le orme nel creato. Il Bello verso il Bene. Grecia. Ma sono chicchi di filosofia, aggiungo Alberto che valorizzava la scienza, similmente Ruggero Bacone. Alberto ebbe una fortuna maggiore dall’essere pensatore in sé, fu il maestro di Colui che, con grande antagonismo da molti avversato, la Chiesa Cattolica considera la Basilica, il San Pietro dei suoi pensatori, Colui che riversò con empito filiale devotissimo il massimo filosofo antico ed eterno, Aristotele, nel Cattolicesimo: Tommaso d’Aquino.

Aggiornato il 27 aprile 2022 alle ore 16:07