I due volti del Tempo

lunedì 20 febbraio 2023


Vastissima è la pubblicistica sull’“Altrove”, sul non-visibile che ci accompagna seminascosto nella vita quotidiana da millenni. Molti testi offrono strumenti per avere i requisiti necessari per oltrepassare la “soglia”.

Questo libro, di piccole dimensioni ma ricchissimo di contenuti, inizia la sua argomentazione sulla duplice natura del Tempo. Si tratta di un punto di partenza poco comune. Sono scarse le ricerche e le riflessioni sul tempo come punto di partenza e come chiave di lettura di una sequenza di percorsi di elevazione che l’autore ci descrive nel corso del testo.

Il Tempo è duplice. Da una parte esiste il tempo lineare (krónos) che è la quotidianità, il mondo della produzione e la Storia. Dall’altra abbiamo il tempo degli Dei (aión) che ha una dinamica totalmente diversa. È il terreno dell’ineffabile, dell’immutabilità, dei cicli infiniti, percepibili da coloro che sono stati capaci di percorrere un cammino diverso da quello racchiuso nella gabbia della praxeologia tecnologica. Questi “insiemi” non si toccano facilmente. Secondo l’autore, l’incontro avviene nel momento in cui le velocità del tempo lineare e del tempo eterno si incontrano (suncrónos). Questo “contatto” è l’occasione per gli umani di cambiare passo, di vivere l’irruzione del divino nelle proprie esistenze, di fare un salto esistenziale e percettivo profondo. L’attimo fuggente in cui questo incontro si realizza veniva chiamato dai greci kairós (pagine18-19).

Definita l’area di partenza e grazie ad un linguaggio lineare, l’autore ci porta per mano in un labirinto di concetti complessi. Una capacità di analisi che l’autore ha acquisito con le sue precedenti ricerche di alta matematica che è un linguaggio dove non c’è spazio per le divagazioni e le dispersioni. Esiste la possibilità di percepire i “corpi sottili”, che sussistono nell’incerta area dell’Altrove. Nel corso dei secoli, l’umanità ha affinato una serie di tecniche di divinazione. Nel secondo capitolo, sono descritti i Ching, i Tarocchi e l’Astrologia.

Nel terzo capitolo, viene descritto con chiarezza il concetto di Sincronicità ben diverso dalla Coincidenza. Il testo sviluppa un piacevole racconto dei fruttuosi rapporti di studio e personali fra Carl Gustav Jung e Wolfgang Pauli, il premio Nobel per la fisica. Le loro riflessioni intorno a questo concetto complesso rappresenta uno dei più importanti tentativi di aprire le porte della percezione oltre il mondo definito “reale”, nonostante le numerose smentite da parte delle ricerche di matematica e di fisica nel momento in cui camminano verso l’incerto impero della fisica quantistica.

Il quarto capitolo ha l’importante compito di chiarire l’esatta valenza di queste ricerche sulla sincronicità che si realizza con l’incontro del tempo lineare con del tempo verticale.

Nel quinto capitolo l’autore ci racconta alcuni episodi da lui vissuti negli anni delle ricerche e degli studi di alta matematica. Il racconto è piacevole. Evidenzia il grande ruolo della casualità nelle nostre vite. Anche in questi eventi, l’autore continua e chiude il libro risolvendo la permanenza della presenza fra sincronicità e coincidenze.

Si tratta di un libro di piccole dimensioni che induce ad una istintiva sottovalutazione perché generalmente questi temi sono descritti in volumi di oltre cinquecento pagine. Nelle sue centoventotto pagine questo libro riesce a dire tutto con le giuste proporzioni per ogni argomento. Un testo prezioso, poiché ci porta in un mondo impalpabile, dai confini incerti e riuscendo a rendere facilmente comprensibili concetti teorici sovente difficili. Si tratta di un rarissimo gioiello di divulgazione senza banalizzazione, da portare con sé per eventuali riletture!

(*) Alessandro Orlandi, “I due volti del Tempo”, Stamperia del Valentino, 2020, pagine 128, 14 euro.


di Manlio Lo Presti