Ancora il diavolo: e non è il Milan

La fonte che ci dà notizia di questo ennesimo segnale di un’apocalisse incipiente, mediato dal sempre vigile sito Dagospia, è Blitz quotidiano, il quale ci informa che nel Sud-Est del Messico, nello Stato di Veracruz e più ancora precisamente nella cittadina chiamata Catemaco, ai primi di marzo sorgerà un tempio dedicato all’Arcangelo Ribelle normalmente conosciuto come Lucifero.

Ora, premesso che negli Stati Uniti, quindi poco più in alto del confine messicano, poco più su di quel muro che voleva ripristinare Donald Trump, abbondano da tempo pubblicamente – ma sappiamo che non sono quelli illuminati dalle luci al neon i veri luoghi di adorazione e azione satanica – simili luoghi di culto, non sia noto forse a tutti che uno dei più conosciuti centri di questi rituali occulti è da secoli e forse da millenni nell’Est europeo, oggi purtroppo interessato da una guerra fratricida tra popoli slavi, senza contare tutti i templi dislocati più nascostamente praticamente in ogni nazione europea e persino in quelle mediorientali. Ci si potrebbe domandare cosa ci sia di così stupefacente in una siffatta notizia di costume. In effetti, ormai non ci si stupisce più per nulla, in attesa dell’“invasione aliena” e se Belzebù non si nasconde più, un perché ci sarà.

Il Messico è un Paese fortemente cattolico, sebbene luogo – ma non più di altri che professano la stessa fede – di curanderos, brujos e altri “operatori dell’occulto” che da sempre convivono perfettamente con il credo cristiano, nel quale si sono adattati da secoli, portando con loro le più antiche tradizioni. Forse Carlos Castaneda lo hanno, se non letto, almeno sentito nominare tutti. Tutto ciò, ancora una volta, non fa che dare la cifra esatta, ovviamente per coloro che non si limitano a subire l’influenza di ciò che viene concesso di sapere al vasto pubblico dai dominatori dell’informazione, del punto di non ritorno al quale sia giunta l’odierna società postmoderna che, dopo aver dichiarato la “morte di Dio”, ha imperterritamente proseguito nella sua sostituzione con altre creature sovrannaturali, che ne sono andate a prenderne il posto in maniera facile, non trovando più alcun ostacolo in questa fase di occupazione.

Sappiamo già che adesso si griderà che c’è stato l’oscuro Medio Evo durante il quale l’Inquisizione ha arso sul rogo centinaia di migliaia di povere e simpatiche erboriste e ancor più gatti neri, definendo streghe le prime e diavoli i secondi. Le fole dell’ignoranza sono le più dure da estirpare; poi in nome del “libero pensiero” – e ci piacerebbe invece sentire per una volta parlare di “pensiero libero” – si è arrivati a concedere tutto a tutti, portando all’estrema conseguenza la frase di Aleister Crowley “fa ciò che vuoi”. E tra New York e Cefalù, ancora oggi che è passato quasi un secolo, vediamo cosa ha combinato l’“uomo più malvagio del mondo”.

Insomma, non è una novità che il Signore delle tenebre affascini, attragga e abbia ormai più seguito in questo mondo degli altri numi. È un chiaro “segno dei tempi” che, peraltro, interessa ogni campo dell’azione umana, dalla scienza alla letteratura, dall’arte alla musica, dalla comunicazione agli affetti. Il Dio oscuro è ovunque e non è più soltanto il “fumo di Satana” che era entrato qualche tempo fa nel Soglio di Pietro. Ormai è in persona dietro le mura leonine e ci sta comodamente seduto con vista sul Cupolone.

Il nostro mondo attuale è decisamente simile a quello descritto da Neil Gaiman nel suo American Gods. Nuovi dei e soprattutto nuovi demoni si manifestano sulla scena, cercando di scacciare i più antichi e siedono in completi di Armani, nei Consigli d’amministrazione delle più potenti multinazionali, negli scranni dei governi, nelle sedi bancarie. E sono lì molto infinitamente. Anzi, più pericolosi di qualsiasi tempio, magari un po’ kitsch, stile Dal tramonto all’alba ma senza Salma Hayek, dove qualche sacerdote paludato di nero o vestito come il Professor Alfeo Sassaroli in Amici Miei atto III, da diavolone carnevalesco officia rituali presi da qualche “grimorio”, sgozzando polli su un altare fatto da qualche disponibile e nuda adepta.

Tutto questo, che certo è “folkloristico” e ha comunque la funzione di far credere che tutto debba essere sempre consentito a chiunque e quindi, consapevolmente e inconsapevolmente, diffonda un qualcosa che conduce quasi sempre ad altre peggiori cose, è alle fine soltanto l’aspetto esteriore di un male profondo che domina. E che purtroppo ormai governa questa nostra società liquida e fluida, tanto fluida che si sta disciogliendo in un acido per nulla psicoptropo, ma decisamente mortale. E poi ci stupiamo di Sanremo.

Aggiornato il 24 febbraio 2023 alle ore 14:41