La verità sull’Eurotassa

State certi che la vita o la morte dell’Euro e dell’Europa si giocherà sull’Eurotassa e sulla sua attivazione nel giro di dodici, diciotto mesi. Non vi fate imbrogliare sui motivi per cui questa tassa si renda necessaria, come sempre l’informazione tende a cambiare le carte in tavola per tenerci buoni. Tutto nasce proprio dalla Bce e dalla immensità di rischio che si è messa in pancia, da quando ha iniziato le cosiddette manovre anticonvenzionali, compreso l’acquisto di titoli pubblici sul mercato secondario (Quantitative Easing).

Basterebbe scorrere le cifre in ballo per capire che si tratta di qualchecosa di gigantesco, di una esposizione enorme che nessuna Banca Centrale, priva di uno stato alle spalle, potrebbe governare dormendo sonni tranquilli. Non è inutile, infatti, ricordare la fondamentale differenza che corre tra la Federal Reserve o la Bank of Japan e la Bce, le prime due hanno la copertura di una nazione costituzionalmente unita, mentre l’ultima non ce l’ha. Non solo, ma mentre la Banca Centrale Americana e Giapponese se la vedono con un ministero e una politica unica, la Bce, invece, se la vede con la Germania e poi con uno zibaldone di Paesi talmente diversi tra loro, da mettersi le mani nei capelli.

In aggiunta poi, questa diversità non è solo politica, ma peggio che mai economica, pochi Paesi vanno bene, molti altri male, alcuni malissimo, insomma una tavolozza a cui l’arcobaleno sorriderebbe. Per tale ragione, l’autorevole Presidente Mario Draghi, vedendo il suo istituto impegnato con cifre da capogiro, che non solo non possono durare più di tanto ma che lo espongono inesorabilmente anche a pericoli devastanti, ha iniziato a domandarsi cosa accadrebbe se anche solamente la piccola Grecia bucasse per davvero, dichiarando default. Bene, in questo caso se poco poco l’eventuale fallimento greco creasse un effetto domino anche solo per uno o due ulteriori Paesi, inducendo i mercati a speculare con veemenza al ribasso, la Bce non sarebbe più in grado di fronteggiare niente e potrebbe saltare come un tappo di champagne.

Per questo Draghi, volendo correre ai ripari e premunirsi con un forziere di svariate centinaia di miliardi di euro disponibili nel più breve tempo possibile, ha con tutta probabilità pensato all’ Eurotassa, l’unica in grado di obbligare tutti a versamenti certi e ingenti. Ecco perché si è incaricato Mario Monti, storicamente legato a Draghi e ai circuiti delle finanziarie e delle cancellerie che contano, di elaborare rapidamente una tassa che in sostanza serva a bilanciare la tenuta della Bce. Va da sé che il vero significato di tale manovra, non sia altro che l’estrema preoccupazione di Eurotower sul reale stato della UE e sul fatto che l’Euro possa resistere ancora contro ulteriori aggressioni. C’è insomma tanta paura e molta più sfiducia di quanto non appaia nelle dichiarazioni e nelle interviste ufficiali. Per questo noi diciamo che sull’eurotassa si giocherà tutto e lo si farà nei prossimi mesi se dovesse essere respinta dalla maggioranza dei Paesi, da quel momento infatti, ogni evenienza distruttiva sarebbe concreta e possibile.

Siamo insomma appesi ad un filo, che si cerca di nascondere in ogni modo, ecco perché non bisogna credere ai motivi ufficiali con i quali si tenta di giustificare la proposta della Eurotassa. La realtà è ben diversa, a partire dalla Germania l’allarme di Draghi ha acceso tutte le spie più rosse della tenuta finanziaria della moneta unica. Del resto tira che ti ritira, l’Euro e l’Europa per come sono, hanno evidenziato le demenzialità di una impostazione che non può reggere, meno che mai se le economie entrano in crisi e i mercati in agitazione. Noi, in buona compagnia, da tanto tempo diciamo che salterà questo sistema per come è stato costruito e ora aggiungiamo che proprio sull’Eurotassa si deciderà tutto. Occorre prepararsi psicologicamente e praticamente ad un futuro molto diverso, certamente non facile, tutt’altro, ma pur sempre futuro, così come stiamo è solo un pessimo e insostenibile presente.

Aggiornato il 01 aprile 2017 alle ore 18:43