Delrio:

"Eravamo sicuri che ci sarebbe stato un interesse per Alitalia e ci aspettiamo diverse offerte non vincolanti entro l'estate". Così il ministro dei trasporti, Graziano Delrio, parlando di Alitalia dopo le dichiarazioni del premier Gentiloni su un ipotetico interesse di investitori cinesi. "I commissari di Alitalia lavorano con velocità", ha detto Delrio, sottolineando come la compagnia è in sicurezza fino a fine anno anche grazie alla rinegoziazione di diversi contratti, come quello sul carburante. "La crisi di Alitalia non comprometterà gli investimenti sul sistema aeroportuale - ha assicurato il ministro dei Trasporti, aggiungendo che il sistema aeroportuale "è in grado di resistere nel medio e lungo periodo. Manteniamo quindi le nostre previsioni di crescita, perché prevediamo che i vettori si integrino". In caso di una mancata soluzione per Alitalia, ha quindi spiegato il ministro, ci si aspetta una "flessione temporanea" dei flussi aeroportuali.

"Il tema del costo del lavoro lo vogliamo affrontare con pacatezza e consapevoli dell'importanza del fatto che una società di servizi si regge essenzialmente sulle persone", ha dichiarato invece Stefano Paleari, uno dei commissari straordinari (insieme a Luigi Gubitosi ed Enrico Laghi) della compagnia, durante l'audizione in CommissioneTrasporti, spiegando che "stiamo esaminando con molta pacatezza la questione in assenza di pregiudiziali. Proprio perché quando si sarà trovato il posizionamento e a quali condizioni si affronterà questo tema". Paleari ha spiegato che in Alitalia "il problema non è il costo medio, che non è tanto differente dalle altre compagnie, ma c'è un problema di numero che si affianca al costo unitario". "La forza media retribuita tra il 2015 e il 2016 è aumentata di 623 unità, da 10.134 a 10.757 e il tendenziale 2017 è per un costo del lavoro ancora superiore al 2016. E' un dato su cui stiamo lavorando", ha detto il commissario. Che in un secondo tempo ha puntualizzato che "l'obiettivo principale è aumentare i ricavi dell'impresa e l'aumento dei ricavi rende compatibile eventuali dimensionamenti".

"Il termine statico non è il più appropriato, statico non vuol dire privo di prospettive", ha detto ancora Paleari parlando del piano che i commissari stanno mettendo a punto. "Non siamo affiancati da un operatore che ti mette una disponibilità finanziaria per obiettivi più sfidanti e ambiziosi. Ma faremo un piano che si basa su una valutazione di ciò che può essere fatto pur in assenza di un accompagnamento finanziario. Un piano - ha detto Paleari - che presenti la società nelle miglior condizioni, partendo dalle sue potenzialità. E' un piano diverso dai precedenti, nei quali c'era un partner, ma non è un piano remissivo". Paleari ha quindi indicato la volontà di un "posizionamento forte su Fiumicino, una presenza molto forte su Linate. E faremo delle riflessioni - ha aggiunto - sul fatto che Alitalia può avere un ruolo laddove non arriva il treno ad alta velocità. C'è la necessità di fare una riflessione a tutto tondo sulla possibilità della compagnia di riposizionarsi". Paleari ha confermato i tempi per il piano: "entro fine giugno completare le valutazioni" sui piani esistenti "e parallelamente avvieremo il Piano, che contiamo di rendere disponibile per fine luglio".

Aggiornato il 18 maggio 2017 alle ore 18:51