L’inutile ottimismo sulle stime di crescita

Se il principio del mutuo soccorso funziona tra i piccoli, figuriamoci tra i grandi; ecco perché, guarda caso, il Fondo monetario internazionale come la Banca d’Italia, l’Istat e Confindustria vedono un’Italia che nessuno vede. Si tratta ovviamente di un “gioco di squadra” nel quale il Governo va a nozze, tant’è vero che non passa giorno che non ci rimbambisca dei successi italiani sui mezzi d’informazione.

Si spera così, in vista delle elezioni, di illudere gli italiani sulla qualità del lavoro dell’Esecutivo attuale e di quello precedente. Peccato però che non solo la gente non creda più, e giustamente, a queste tecniche da gioco, ma si ritrovi sempre di più in un’Italia che sembra una pagina dell’Apocalisse.

Infatti, nemmeno a farlo apposta, l’Italia in questi ultimi anni è sprofondata in una caverna di guai che perfino Dante Alighieri nell’Inferno avrebbe avuto difficoltà a descrivere. Ecco perché il canto della vittoria, della crescita, del successo e del benessere, che Gentiloni, Padoan, Renzi and company intonano per via delle stime fornite, irrita tutti. Infatti, l’Italia che vivono gli italiani ogni giorno è un’altra Italia; è il Paese dello sfascio dei servizi pubblici, della disoccupazione, degli scandali, della presa in giro su Equitalia, degli immigrati e oggi addirittura dell’acqua razionata. Se, infatti, l’ipotesi di una chiusura parziale dell’afflusso di acqua nella Capitale venisse confermata, diventeremmo la barzelletta del mondo. Pensate un po’, in piena stagione turistica, quale potrebbe essere il giudizio degli stranieri in visita a Roma, per non parlare del danno economico e sociale che sarebbe arrecato alle attività e ai cittadini.

Insomma, a girare per l’Italia oggi dal Nord al Sud, tra accampamenti di immigrati, incendi, strade e ferrovie bloccate, proteste dei residenti, trascuratezze urbane ed extraurbane, parlare di successi e benessere sembra una barzelletta da avanspettacolo. La verità è che il Paese è esausto, non funziona, è al limite di tenuta sociale. La Legge Fornero per come è stata fatta ha creato un’ingiustizia incredibile e si insiste nel non modificarla, la chiusura di Equitalia e lo slogan “fisco amico”, per come stanno le cose, sembrano più una provocazione che un auspicio. Il Jobs Act si è sciolto come neve al sole e la disoccupazione è tornata a crescere, e lo stesso dicasi per i bonus elettorali, che sono evaporati aumentando il debito e basta. Per non parlare della politica dell’accoglienza, dell’insicurezza, delle banche e di tutti gli obblighi soffocanti di una burocrazia sanguisuga.

Insomma, questa è la realtà che la gente vive, questa è l’Italia con la quale tutti i giorni ci si confronta mettendosi in coda per tutto. File, sportelli, pratiche con il numeretto, dal fisco agli ospedali, dalle case alla scuola, dal certificato alla licenza, siamo il Paese delle file e, infatti, siamo in coda all’Europa per tutto. Ecco perché c’è poco da cantare vittoria e se fossimo in Gentiloni penseremmo a tutt’altro che agli annunci di maniera. Si scherza con il fuoco e con l’aria che tira non è proprio il caso

Aggiornato il 26 luglio 2017 alle ore 08:58