Casa: prezzi in lieve calo nelle grandi città

giovedì 14 settembre 2017


La ripresa del mercato immobiliare c’è, ma si vede ancora poco. Dal lontano 2008 l’indice dei prezzi medi delle grandi città ha continuato a scendere, ma l’intensità del tonfo, che nel 2012 ha raggiunto il picco del -10,5%, si è ridotta quasi a zero nel primo semestre di quest’anno (-0,4%). La speranza, secondo il Centro Studi di Tecnocasa, è che il 2017 possa chiudersi in pareggio e con il 2018 l’indice possa addirittura tornare positivo. E’ andata meglio sul fronte delle transazioni, che nel 2008 erano all’apice (845mila unità) e sono progressivamente scese fino a meno della metà (409mila) nel 2013, per poi risalire piano a 464mila nel 2015 e balzare a 525mila l’anno seguente. Per il 2017 Tecnocasa prevede di chiudere a 550/570mila, in linea con il rallentamento registrato nel secondo trimestre dall’Agenzia delle Entrate (+3,8%), attraverso cui passano tutti i contratti di compravendita.

Quanto ai prezzi, tra i grandi centri urbani soffre Genova (-3%), Milano (+1%) si è mossa in controtendenza e Roma ha perso lo 0,7%. A crescere sono state anche le quotazioni degli immobili di Bologna (+1,1%), Napoli (+0,7%) e Verona (+0,5%), quasi invariata invece Firenze (-0,2%), mentre è scesa Bari (-1,3%). Rispetto al 2008 i prezzi delle abitazioni sono scese mediamente del 29,4% nelle grandi città, del 42,6% nelle periferie e del 43,7% nei capoluoghi di provincia, ma ci sono esempi virtuosi come Milano, dove il calo è limitato al 5,7%. Diversa la dinamica se si considerano i prezzi del 1998, quando c’era ancora la lira. In questo caso il valore degli immobili abitativi è salito del 33,5%, a Milano di oltre il 55% e a Roma di oltre il 57%. La tipologia più richiesta è il trilocale (40,1%), seguito dal quattro locali (24,7%), tranne che a Milano, dove prevalgono le richieste di bilocali (55,8%).


di Redazione