Berlina fiscale

Massarosa è un piccolo comune di 23mila abitanti, una di quelle realtà dove ci si conosce tutti, perlomeno di vista. Sarà per questo che il suo sindaco ha deciso di pubblicare nell’albo pretorio i nomi di coloro che non pagano le imposte comunali: la gogna, tra persone che si conosce, è più facile da stringere.

Il garante per il trattamento dei dati personali, con molta probabilità, frenerà l’iniziativa del primo cittadino come ha già fatto con altre analoghe: i dati inerenti le vicende fiscali sono infatti riservati, e la legislazione sull’Irpef prevede espressamente il segreto di ufficio ai funzionari pubblici circa i dati di cui vengono a conoscenza, secondo un principio che si può agevolmente estendere anche alle altre imposte.

Consola però fino a un certo punto avere la legge e, probabilmente, il Garante della privacy dalla propria parte: anche con queste tutele, che un sindaco, ossia l’autorità pubblica più vicina ai cittadini, voglia stilare liste di proscrizione sembra un fatto grave.

Né rassicura che nelle liste finiscano solo contribuenti renitenti. Le alternative, infatti, sono due: o si distinguono i contribuenti che hanno avviato formalmente una “ negoziazione”  con il Comune, ad esempio rateizzando il debito, oppure si rischia di distinguere tra buoni e cattivi sulla base di presunzioni, elementi arbitrari, supposizioni sul tenore di vita. Deduzioni spesso improprie da fatti solo apparentemente palesi, che possano sembrare incontrovertibili in un piccolo comune e che tuttavia non dovrebbero essere l’architrave di un sistema fiscale trasparente e equo.

Ciò che il sindaco probabilmente si aspetta è che l’onta di vedere il proprio nome pubblicato convinca le persone a pagare, ammesso e niente affatto concesso che tutti siano morosi per convinzione, e non per errore o necessità. Poco importa, per il sindaco, che il teatrino della gogna finirà per mettere i cittadini l’uno contro l’altro, offrendo il gancio a invidie e rivalità personale, così che finiranno per additarsi a vicenda, anziché controllare come vengono spesi dal Comune i loro soldi. Quello che il sindaco, però, non ha forse messo sufficientemente in conto e che alla gogna ci finisce il suo stesso Comune: considerati gli strumenti per la riscossione che ha, un’amministrazione che si arrende e dichiara di non saper fare altro, per convincere le persone a pagare, che metterle alla berlina è un’amministrazione che, prima degli altri, mette in ridicolo se stessa dichiarando di non saper fare il proprio mestiere.

Aggiornato il 17 ottobre 2017 alle ore 20:41