Ricapitalizzazione a “Il Sole 24 Ore”

venerdì 3 novembre 2017


È partita la ricapitalizzazione da 50 milioni per il gruppo editoriale 24 Ore. La Confindustria, che è la proprietaria per il 67,5 per cento della società editoriale, si è impegnata a sottoscrivere azioni speciali per 30 milioni mentre gli altri 20 saranno garantiti da un Consorzio composto da Banca Imi e Banca Akros. L’emissione e la quotazione sono state autorizzate dall’Authority della Borsa (Consob) che ha chiesto la conclusione dell’operazione entro novembre.

In base alla lettera del presidente Vincenzo Boccia le associazioni territoriali stanno confermando fino al 16 novembre le intenzioni di acquisto. È dalla risoluzione consensuale del rapporto di lavoro con l’ex direttore Roberto Napoletano (in agosto) e la conferma di Guido Gentili a direttore editoriale del gruppo e direttore responsabile del quotidiano “Il Sole 24 Ore”, di Radio 24, di Radiocor Plus e delle altre testate del gruppo che sono scattati i provvedimenti per frenare la crisi (che si trascinava da tempo) dell’editoria che fa capo all’associazione degli industriali privati. Il piano di riorganizzazione, a seguito della crisi diffusionale e del calo degli introiti pubblicitari comuni a tutto il mondo dell’editoria italiana, è iniziato con l’accordo in sede Fieg con le organizzazioni sindacali dei grafici e dei poligrafici di Milano, Carsoli, Roma e Trento.

È stato così aggiornato il piano industriale 2017-20 con precisazione degli interventi nelle aree di attività al fine di ridurre i costi, in maniera strutturale, di almeno il 30 per cento dell’attuale costo del lavoro. Da attuare entro il primo semestre del 2019, quando verrà compiuta un’analisi dell’efficienza dei provvedimenti adottati. L’attuazione del nuovo modello produttivo ha comportato l’esubero di 236 unità su un organico totale di 812 lavoratori dislocati su tutte le unità produttive. Previsti ammortizzatori sociali per 24 mesi fino al mese di luglio del 2018, l’attivazione dei contratti di solidarietà con riduzione dell’orario di lavoro del 22 per cento, un piano di smaltimento ferie e permessi maturati e non goduti, incentivi all’esodo di personale in esubero, il ricorso al part-time, la riduzione delle attività “esternizzate”, il mancato rinnovo dei contratti a termine e la riduzione delle collaborazioni.

Per i giornalisti i tagli erano già stati fatti pesantemente. Il piano industriale 2017-20 parte dalla constatazione da parte del Cda del calo della diffusione dei quotidiani e della raccolta pubblicitaria che è risultata maggiore di quanto previsto. Secondo i dati dell’agenzia Ads il calo delle vendite delle copie cartacee tra gennaio e giugno 2017 è stato del 14 per cento sul 2016. In totale la diffusione cartacea è stata di 100mila copie, che sommata alle 85mila digitali fanno 185mila. Le vendite però scendono a 87mila per quelle cartacee e a 146mila per quelle digitali: totale complessivo di 233mila copie (-13,7 per cento).

Il mercato pubblicitario, secondo la concessionaria della pubblicità del gruppo, la System 24, ha fatto registrare un trend negativo del 9,9 per cento. In crescita la Radio, che ha fatto segnare un incremento del 5 per cento. Di fronte a questa situazione il Cda ha effettuato un aggiornamento del piano industriale rivendendo il volume dei ricavi per l’intero ciclo triennale, in pratica circa 20 milioni. Sul fronte delle entrate una boccata d’ossigeno è arrivata dall’accettazione dell’offerta di 80 milioni del fondo di private equity “Palamon Capital Partners” per l’area formazione ed eventi.


di Sergio Menicucci