Fisco, tasse, tributi: l’esperto risolve

giovedì 5 aprile 2018


Torna anche questa settimana la rubrica del dottor Alfredo Annibali, commercialista di Roma, che settimanalmente risponde ai quesiti dei lettori in materia fiscale e tributaria. Il dottor Annibali vanta un’esperienza trentennale nel settore ed è anche Revisore legale e Perito del Tribunale civile di Roma. Domande e risposte per aiutare il contribuente a destreggiarsi meglio nell’intricato mondo del fisco.

Maria da Taranto mi chiede: vorrei aderire alla nuova edizione della rottamazione delle cartelle. Premetto che quella precedente mi era stata respinta perché avevo una rateazione in corso ma non ero in regola con i versamenti, tutto ciò costituisce una condizione ostativa? No, anzi. Fra le tante motivazioni che hanno spinto il legislatore a riproporre tale procedura c’è anche quella di consentire a chi è stato escluso di poterne beneficiare. Sarà la stessa agenzia, una volta presentata la domanda, a comunicare entro il 30 giugno quali sono le somme da versare per regolarizzare il 2016. Lo step successivo sarà quello di pagare tale importo (in una unica soluzione) entro il 31 luglio. Sempre lo stesso ufficio poi invierà nuova comunicazione con gli importi da versare (massimo tre rate) e chiudere così la partita con il fisco. Colgo l’occasione per ricordare che la scadenza è relativamente vicina (15 maggio) e per chi non si avvale dei canali telematici rischia di fare lunghe code agli sportelli. Ad ogni buon conto la procedura di presentazione non è particolarmente complessa in quanto è sufficiente inviare il modulo compilato tramite pec (ovviamente bisogna averne una propria) allegando un proprio documento di identità oppure tramite il sito della Agenzia delle Entrate – Riscossione senza pin e/o password. Con la presentazione della domanda inoltre si sospendono le procedure esecutive in corso. Quindi i fermi amministrativi dei veicoli (o le ipoteche) non vengono meno con la presentazione della domanda ma una volta pagata la prima rata, vengono sospesi. Concludo l’argomento dicendo che può aderire anche chi ha contestato gli atti (ma una volta accolta la domanda deve rinunciare al ricorso davanti al giudice tributario) e che la presentazione della semplice richiesta comporta (per le aziende) il rilascio del Durc, documento di regolarità contributiva, regolare. Una agevolazione non da poco per chi ad esempio partecipa a gare pubbliche.   

Giovanna da Roma sempre sullo stesso tema: ho un debito nei confronti dell’erario per circa quindicimila euro ed al momento non ho le risorse finanziarie per aderire alla rottamazione. Avendo soltanto la casa dove abito posso essere soggetta a  pignoramento? No. Finché il debito rimane sotto la soglia dei ventimila euro non si rischia neanche l’iscrizione ipotecaria e l’eventuale espropriazione sarebbe possibile a condizione che la sua casa sia considerata di lusso e il debito verso l’ente superi l’ammontare dei 120mila euro.


di Alfredo Annibali