Ue certifica conti, deficit al 2,3%, penultimi su debito

Il Tesoro ha promesso un significativo calo del debito pubblico da quest’anno in poi e probabilmente la riduzione sarà indicata esplicitamente nel Def in arrivo a breve. Ma al momento l’Italia, con il suo 131,8 per cento del Pil certificato, dopo l’Istat, anche da Eurostat per il 2017, è seconda in Europa solo alla Grecia. Più efficienti di noi sono stati il Portogallo, il Belgio e anche la Spagna, arrivata a meno del 100 per cento. Lo scorso anno un piccolo miglioramento in realtà c’è stato, anche perché la spesa per interessi, sia pure al netto degli swap sui derivati, è diminuita di 800 milioni di euro. Le cose sarebbero andate anche meglio se non fosse stato contabilizzato in debito l’intervento di salvataggio delle banche in crisi. Nonostante questo impatto, l’Italia ha peraltro fatto meglio, per quanto quasi impercettibilmente, anche delle previsioni europee, ferme al 132,1 per cento del Pil. Tuttavia è ancora il debito il problema principale della finanza pubblica.

Sul fronte deficit, l’Italia si è infatti comportata meglio, rimanendo abbondantemente sotto il 3 per cento. Il prossimo Def, che riporterà solo la fotografia tendenziale a legislazione vigente, ne indicherà a partire dal 2019 una drastica riduzione, legata agli aumenti Iva che, senza un intervento politico ad hoc, scatteranno inevitabilmente. I rialzi dell’imposta e, in minore misura, delle accise, pari complessivamente a 12,5 miliardi nel 2019 e a 19,1 miliardi nel 2020, sono infatti proprio quello di cui i conti necessitano per avvicinarsi nei tempi stabiliti al pareggio di bilancio. Toccherà al prossimo governo decidere se e come disinnescarle.

Questo governo si limiterà invece a raccontare nel prossimo Documento di economia e finanza quanto fatto finora, sul fronte del consolidamento dei conti e delle riforme. E traccerà appunto il quadro macroeconomico attuale. I tempi per la presentazione dovrebbero essere ormai stretti, probabilmente giovedì ma, tra Palazzo Chigi e ministero dell’Economia, una decisione definitiva ancora non è stata presa. Dopo il ponte il governo dovrebbe convocare un Consiglio dei ministri ma non è ancora scontato che il Def rientri nell’ordine del giorno. I prossimi due giorni saranno infatti decisivi per capire se il presidente della Camera, Roberto Fico, a cui il presidente Sergio Mattarella ha appena conferito un incarico esplorativo, sarà più fortunato di Elisabetta Casellati e riuscirà a trovare la quadra con il Partito Democratico.

Aggiornato il 24 aprile 2018 alle ore 11:45