Fisco, tasse, tributi: l’esperto risolve

Torna anche questa settimana la rubrica del dottor Alfredo Annibali, commercialista di Roma, che settimanalmente risponde ai quesiti dei lettori in materia fiscale e tributaria. Il dottor Annibali vanta un’esperienza trentennale nel settore ed è anche Revisore legale e Perito del Tribunale civile di Roma. Domande e risposte per aiutare il contribuente a destreggiarsi meglio nell’intricato mondo del fisco.

Giancarlo da Verona mi domanda: ho letto che hanno allungato l’orario di apertura degli uffici fiscali ma per caso è prevista una proroga della scadenza della rottamazione? E un ampliamento delle cartelle interessate? No, al momento non sono previste proroghe anche perché gli uffici preposti devono avere il tempo di fare i dovuti controlli ed inviare le relative comunicazioni. Idem per l’altro quesito anche se in futuro non è esclusa che la rottamazione venga riproposta.

Alessandra da Taranto: in vista della stagione estiva sto facendo pubblicità sulla carta stampata per promuovere la mia attività convinta anche dalla “promessa” del credito d’imposta su tali spese, ma sono usciti i famosi decreti attuativi? No e a leggere l’ultima comunicazione ufficiale in cui si faceva riferimento al termine del 31 marzo per presentare le domande, viene quasi da ridere. Attendiamo quindi fiduciosi.

Giuseppe da Roma: ma è vero che adesso tutti gli interventi di riqualificazione edilizia devono essere comunicati all’Enea e quindi non solo quelli relativi al risparmio energetico? Sì, ma l’ente interessato al momento non li accetta in attesa del decreto attuativo perché sarebbe praticamente impossibile per loro gestire una simile mole di dati.

Stefano da Perugia: affitto tramite intermediari organizzati, degli appartamenti ai turisti ma è normale che mi trattengano il 21 per cento sulla quota del canone? Sì, lo è se le locazioni hanno una durata inferiore a trenta giorni (e quindi senza obbligo di registrazione) ma ovviamente è una ritenuta che lei si andrà a recuperare nella dichiarazione dei redditi al pari delle altre subite.

Luigi da Pescara: sono un professionista a credito di irpef per via delle ritenute che subisco sui compensi. L’ho sempre utilizzato liberamente ma ora il suo collega mi parla di un visto di conformità da apporre da parte sua (chiedendo un compenso a parte), che mi sa dire? Che il collega ha ragione e non per partigianeria. Infatti per poter sfruttare i crediti superiori a cinquemila euro occorre tale visto anche se, trattandosi di un credito irpef, lo stesso è immediatamente utilizzabile con l’obbligo però di apporlo in sede dichiarativa. Diverso il discorso per i crediti iva: in questo caso occorre prima l’adempimento e poi si può procedere. Per il compenso a parte ha ragione il collega, il lavoro e la responsabilità infatti aumentano.

Aggiornato il 14 giugno 2018 alle ore 11:28