Unicredit: asse con Generali e Allianz in Est Europa

UniCredit amplia il suo raggio d’azione nel ramo assicurativo nel Centro Est Europa. Il gruppo di Piazza Gae Aulenti ha infatti firmato due accordi esclusivi di partnership strategica con Allianz e Generali per la distribuzione di prodotti assicurativi per individui e Pmi in Bosnia ed Erzegovina, Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Ungheria, Romania, Serbia, Slovacchia e Slovenia.

Le partnership di lungo termine verranno gradualmente implementate nella seconda metà del 2018 e saranno focalizzate prevalentemente su prodotti vita e non vita con Allianz e su prodotti cpi (credit protection insurance) con Generali. Le intese, che combinano l’ampia rete distributiva di Unicredit e l’esperienza assicurativa dei due partner, rafforzeranno le attività della banca guidata da Jean Pierre Mustier nella bancassicurazione nell’area. Inoltre ci si aspetta che i due accordi generino sinergie grazie a una rafforzata strategia commerciale, offrendo una gamma di prodotti ampliata per i clienti di UniCredit in una regione in forte crescita. Nel frattempo il fondo attivista Caius torna a pungolare Unicredit dopo le ipotesi di una fusione con i francesi di SocGen. L’hedge fund ritiene che “sarebbe insostenibile per UniCredit intraprendere qualsiasi grande operazione prima che sia risolta la questione che abbiamo sollevato sulla computabilità delle sue azioni ordinarie in capitale regolamentare, a causa della presenza della transazione sui cashes”.

Secondo Caius, in caso di fusione, il vizio da cui sarebbe affetto il capitale della banca italiana si estenderebbe “alle azioni del gruppo nato dalla combinazione, rendendole non computabili nel Cet1”. Sempre sul fronte bancario il Credito Fondiario, controllato dal fondo Elliott, Christofferson Robb & Co (Crc), Davidson Kempner Capital Management e Pimco sono tra gli investitori che si sono fatti avanti per rilevare i 5 miliardi di euro di crediti deteriorati messi in vendita dal Banco Bpm nell’ambito del progetto Exodus. Le offerte finali per le tranche junior e mezzanine della cartolarizzazione devono pervenire entro il 18 giugno. Banco Bpm sta cercando di accelerare lo smaltimento degli npl in bilancio, in gran parte ereditati dal Banco Popolare, e ha recentemente alzato da 8 a 13 miliardi di euro lo stock di crediti dubbi che intende dismettere entro il 2020.

Aggiornato il 05 giugno 2018 alle ore 20:22