Bce ragiona su fine Qe, mercati nervosi

La Banca centrale europea prepara il terreno per la fine del Quantitative easing (Qe) e aggiunge nuove incertezze in un mercato già in tensione per le incognite sui dazi e i timori per le prime mosse del nuovo Esecutivo Lega-M5S.

Sulle piazze europee cresce il nervosismo, mentre persiste la debolezza sugli asset italiani con i Btp sotto pressione nel giorno in cui il premier Giuseppe Conte - al test del voto di fiducia alla Camera - riconferma i piani di spesa del ‘contratto’ frenando i listini europei (che hanno poi chiuso in cauto rialzo). Lo spread tra Btp e Bund ha superato i 250 punti base (per poi chiudere a 245) quando dalla Bce si sono moltiplicati i segnali di exit strategy. Il 14 giugno a Riga si terrà la riunione chiave per il timing con cui azzerare gli acquisti di Bond, àncora di salvataggio per un Paese ad alto debito come il nostro e che ora, con un governo insofferente alle regole sul deficit, appaiono ancor più necessari.

Milano ha sofferto ribassi dell’1,5% per poi chiudere poco sopra la parità (+0,26%). A pesare è stato soprattutto l’andamento contrastato dei titoli bancari e l’estrema volatilità della Piazza milanese ha frenato gli altri listini del Vecchio Continente con Francoforte che ha chiuso a +0,34%, Londra a +0,33 per cento mentre Parigi a -0,06 per cento. Le nuove manovre di exit strategy dell’Eurotower hanno messo in allerta i mercati, nonostante la Bce stia da tempo preparando il terreno con molta accuratezza.

E per scongiurare qualunque rischio di turbolenza oggi ha inviato al mercato messaggi molto precisi sulla tabella di marcia affidando il compito a esponenti di peso, a partire dal tedesco Jens Weidmann. Il numero uno della Bundesbank ha definito “plausibili” le aspettative sull’azzeramento degli acquisti del Qe entro il 2018, aggiungendo che sarà “un primo passo nel lungo cammino verso una normalizzazione della politica monetaria”.

Ancora più chiaro il messaggio di Peter Praet, membro del comitato esecutivo, che ha fissato la discussione sulla tempistica dell’uscita da Qe per la prossima settimana quando si terrà a Riga la riunione di politica monetaria. Questo il segnale atteso dal mercato per fissare a luglio la data dell’annuncio ufficiale della fine degli acquisti di titoli di Stato (fino a settembre viaggeranno al ritmo di 30 miliardi al mese). Ma non solo, per gli operatori gli “indizi” della Bce confermano anche le aspettative sul rialzo dei tassi di interesse con la prima stretta a metà del 2019.

Aggiornato il 07 giugno 2018 alle ore 00:43