Fisco, tasse, tributi: l’esperto risolve

giovedì 14 giugno 2018


Torna anche questa settimana la rubrica del dottor Alfredo Annibali, commercialista di Roma, che settimanalmente risponde ai quesiti dei lettori in materia fiscale e tributaria. Il dottor Annibali vanta un’esperienza trentennale nel settore ed è anche Revisore legale e Perito del Tribunale civile di Roma. Domande e risposte per aiutare il contribuente a destreggiarsi meglio nell’intricato mondo del fisco.

Federico da Roma ancora in tema di Imu mi chiede: ho recentemente acquistato un immobile dichiarato di interesse storico, il vecchio proprietario mi riferisce che posso godere di uno sconto sull’imposta comunale, è vero? Sì ai fini Imu la base imponibile è ridotta del 50 per cento, Se decidesse di locarlo potrebbe anche beneficiare di un maggior abbattimento forfettario (35 per cento in luogo dell’usuale 5 per cento) del canone percepito; certo questa agevolazione non è paragonabile a quella in vigore fino al 2012 che lo considerava irrilevante e che li tassava solo in base alla rendita catastale, ma è sempre meglio di nulla.

Anna Laura da Milano: a breve venderò un immobile, ma fino a quando dovrò pagarci l’Imu? Bisogna sempre rifarsi al periodo di possesso tenendo presente che si fa riferimento ai mesi, considerandoli interi se la cessione avviene dopo il 15, non considerandoli se accaduta dopo. Ad esempio se la vendita avviene il 14 di luglio i mesi di possesso saranno solamente sei, se avviene il 16 sempre di luglio allora saranno sette.

Luciano da Reggio Emilia: mia madre ha una badante assunta con regolare contratto, se e quanto potrà portare in deduzione? Bisogna fare alcune precisazioni. Se sua madre non è autosufficiente (ovviamente documentabile ufficialmente) e ha un reddito non superiore a quarantamila euro allora ha diritto (oltre a quella di cui appresso) a una detrazione del 19 per cento su un importo massimo di 2100 euro. Se la persona invece viene assunta come collaboratrice domestica (ma in questo caso il proprio reddito è ininfluente) allora si potranno portare in deduzione (abbattimento del proprio reddito) solo i contributi Inps a carico del datore di lavoro per un importo non superiore a 1.549,37 euro. Tengo a precisare che bisogna conservare tutta la documentazione probatoria e che si fa riferimento al “principio di cassa”, ovverosia si deduce o si detrae solo ciò che si è effettivamente pagato nell’anno.

Paola da Catanzaro: vorrei riscattare ai fini previdenziali gli anni della laurea, potrò risparmiare qualcosa sulle tasse? Sì. Sono oneri che vanno ad abbattere il proprio reddito e per i quali il fisco non prevede alcun limite massimo. Colgo l’occasione per dire che se il riscatto riguarda dei soggetti che sono fiscalmente a proprio carico (e che risultino “inoccupati intendendo per tali coloro che all’atto di presentazione della domanda non siano mai stati iscritti ad alcuna forma previdenziale), allora la deduzione si trasforma in detrazione nella misura del 19 per cento.


di Alfredo Annibali