Tesla apre impianto in Cina, Musk sfida Trump

martedì 10 luglio 2018


Elon Musk “sfida” Donald Trump. Il miliardario visionario firma un memorandum of understanding con le autorità cinesi per la costruzione a Shanghai del primo impianto Tesla fuori dagli Stati Uniti. Una fabbrica che si pone l’obiettivo di produrre 500mila auto l’anno e che “sarà un modello per la sostenibilità”.

L’intesa di Musk è uno schiaffo alla Casa Bianca di Trump, che ha avviato una guerra commerciale con la Cina in parte anche per scoraggiare le aziende americane a spostare le loro attività e la loro produzione nel paese. Una guerra che per Tesla si è già rivelata molto costosa: a causa dei dazi entrati in vigore, la società è stata costretta ad aumentare i prezzi del Model S in Cina del 25 per cento a quasi 130mila dollari. Con la Tesla “Made in China”, Musk può però aggirare i dazi all’import di veicoli del Paese e accedere alla sua imponente rete di forniture del Dragone, già usata da altri colossi della Silicon Valley. E soprattutto l’impianto per Tesla vuol dire l’ingresso a gamba tesa in un mercato enorme, che è già il secondo dopo gli Stati Uniti per il colosso delle auto elettriche. Anche per Pechino l’accordo è un’importante vittoria: consente infatti al Paese asiatico di rafforzare la sua posizione nella lotta al cambiamento climatico e nella produzione di auto elettriche e tecnologie per il futuro, in linea con il piano Made in China del 2025. La costruzione dell’impianto inizierà non appena ricevuti tutte le necessarie approvazioni e i permessi.

“Da allora ci vorranno circa due anni per avviare la produzione di veicoli e altri due o tre anni per far sì che la fabbrica sia a piena capacità operativa” afferma Tesla. “Daremo il nostro pieno appoggio a Tesla” dice il sindaco di Shanghai, Ying Yong, impegnato da anni a cercare di sviluppare e far decollare l’area costiera di Lingang, dove sarà situata la fabbrica. Tesla sarà l’unico proprietario dell’impianto e questo rappresenta una novità importante sul cambio di atteggiamento di Pechino, che finora ha obbligato altri costruttori di auto a formare joint venture con partner locali per produrre nel paese. L’annuncio mette le ali al titolo Tesla in Borsa, dove arriva a guadagnare il 2,9 per cento. Gli analisti attendono ora indicazioni più dettagliate su quanto Musk investirà nel progetto, intravedendo la possibilità che la società sia costretta a raccogliere nuovo capitale per portare avanti l’iniziativa.


di Redazione