Reazioni di stima e ignoranza a 5 Stelle

È nota, ed è di gravità in precedenza mai giunta a tale limite, la controversia tra il Governo ed il ministro Luigi Di Maio con l’Inps che ha redatto una relazione di stima degli effetti del noto progetto del vice-premier, economista da bar dello sport.

L’ente previdenziale ha sottolineato l’impossibilità finanziaria e l’inconcludenza, anzi l’effetto disastroso dei provvedimenti sbandierati da Di Maio. La stima dei costi e degli effetti non è un divertimento di qualche burocrate buontempone. Tutto il sistema economico-finanziario si fonda sull’obbligo di tener conto di previsioni di spese e di effetti economici, oltre che della Ragioneria generale dello Stato, di enti con relativa indipendenza dalle direttive del Governo.

Contrasti che anche in passato non sono mai mancati, ma sono stati mantenuti nell’ambito della correttezza, trovando una soluzione non traumatica. Ma con questo governo del bar dello sport, in cui tutto comincia e finisce per le esigenze mediatiche e di prestigio di parte e di partito, le cose si sono spinte oltre ogni limite inimmaginabile. E le cavolate portate a sostegno della “visione alternativa” dei grillini sono destinate a rimanere negli annuali del culto delle cose imbecilli di questo Paese.

Sentite questa. L’onorevole Laura Castelli (M5S), sottosegretaria mica allo Sport e spettacolo, ma all’Economia, ha dichiarato che non c’è minimamente da preoccuparsi delle stime di Boeri sull’impatto occupazionale del cosiddetto Decreto dignità: “Quelle di Boeri sono ipotesi di sociologia... Se in una relazione tecnica si scrivono cose che, nientemeno ‘potrebbero accadere’, allora potrebbe accadere anche una catastrofe, un terremoto....

Secondo l’ineffabile fanciulla da bar dello sport-ministero dell’Economia, tutte le relazioni di stima previste dal sistema legale e costituzionale in Italia e in ogni altro Paese, sono dei meri trastulli. Riguardano cose mica avvenute sul serio, ma da avvenire e quindi incerte. L’avvenire è sulle ginocchia di Giove, dicevano gli Antichi. È quello che ci pare a noi, dicono i “moderni grillini”. Delle stime si può farne a meno se prevedono guai, perché allora sono iettatorie. Si fanno le corna e si gettano via. Evviva Laura Castelli, economista dell’ottimismo!

Abolite le relazioni di stima, che non siano di pedissequo ossequio agli intendimenti dei progettisti di qualsiasi riforma. Abolite anche tutti i bilanci di previsione che parlano di cose non ancora verificatesi alle quali potrebbe, allora, anche sostituirsi un terremoto. Non c’è che dire. La cultura del bar dello sport prorompe e ci sommerge con queste cazzate e con le pacchianerie. Se ne fotte delle stime, dei “bastoni tra le ruote” di un Tito Boeri del cavolo. Evviva l’economia senza conti. Infatti, Giuseppe Conte, nel governo dei 5 Stelle non conta un cavolo.

 

Aggiornato il 23 luglio 2018 alle ore 16:43