Dl fisco, sanatoria si allarga, al via rottamazione-ter

Tutto pronto per la rottamazione-ter. I moduli per aderire alla nuova definizione agevolata sono già a disposizione sul sito e agli sportelli dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione, proprio mentre il Parlamento si appresta ad apportare le prime modifiche al provvedimento, iniziando dal probabile allargamento della definizione agevolata. Gli emendamenti dovranno essere presentati entro oggi pomeriggio e tra le ipotesi più probabili c’è quella di rendere la rottamazione “extralarge”, permettendo di sanare, oltre ai processi verbali e agli accertamenti, anche gli avvisi bonari.

La definizione si estenderebbe in pratica agli avvertimenti che l’Agenzia delle Entrate invia ai contribuenti quando riscontra delle incongruenze nella dichiarazione dei redditi e che oggi si possono regolarizzare entro 30 giorni attraverso il ravvedimento operoso, pagando sanzioni ridotte.

Potrebbe essere accolta anche la richiesta dei commercialisti di includere nella sanatoria gli omessi versamenti delle imposte dichiarate, contestate o meno dagli avvisi bonari e dovrebbero rientrare anche le irregolarità formali, una mancata firma o altri errori che oggi, secondo la Lega, i contribuenti onesti pagano spesso “troppo a caro prezzo”. Resta invece ancora allo studio il saldo e stralcio delle cartelle a cui sta lavorando da tempo il sottosegretario alle Infrastrutture leghista, Armando Siri. In questo caso l’idea è quella di favorire i contribuenti ‘in difficoltà economica’, consentendo di pagare i debiti con il fisco a importi ridotti.

Di base si prevedrebbero tre aliquote - del 6%, 10% e 25% - da applicare a seconda del reddito e della condizione patrimoniale dei singoli (calcolati in base ad un Isee massimo di 30mila euro) e delle imprese (con debiti superiori al 20% del valore della produzione e un indice di liquidità fino a 0,8%). Il condizionale è legato al costo della misura, che potrebbe risultare eccessivo, tanto da non rendere affatto conveniente l’operazione, creando anzi un buco nei conti dello Stato. Un fattore da non sottovalutare, anche alla luce dei rilievi del Servizio Bilancio di Camera e Senato che, passando il provvedimento ai raggi X, ha espresso perplessità sugli incassi effettivi di gran parte delle definizioni previste dal decreto. Capitolo da affrontare resta poi quello dello scudo penale nonostante tutto ancora presente in uno dei commi della pace fiscale. Anche in questo caso è stato il Servizio bilancio a sollevare la questione, già finita sotto la lente della Corte dei Conti. La norma non risulta infatti chiara nella parte in cui abolirebbe il carcere in caso di dichiarazione fraudolenta con fatture false, lasciandolo invece sulla meno grave omessa dichiarazione.

Aggiornato il 07 novembre 2018 alle ore 12:39