Draghi ai Paesi Ue: “Spread se si sfidano le regole”

Mario Draghi non ha dubbi sulla ricetta che devono seguire i Paesi membri dell’Ue. Il presidente della Banca centrale europea, intervenendo allo European Banking Congress a Francoforte, torna a lanciare un monito per scongiurare lo spread. “L’aumento dello spread – sostiene – è principalmente causato dalla messa in discussione delle regole Ue”. Per il numero uno dell’EuroTower, i rischi che corrono i Paesi con debito elevato sono molteplici. “La mancanza di consolidamento fiscale nei paesi ad alto debito aumenta la loro vulnerabilità agli shock, indipendentemente dal fatto che tali shock siano prodotti autonomamente mettendo in discussione le regole dell’architettura dell’Uem o importati attraverso il contagio finanziario”.

Secondo Draghi, “l’aumento degli spread sovrani è stato per lo più limitato al primo caso e il contagio tra i paesi è stato limitato”. Per il presidente della Bce è decisiva l’inflazione. “Continua a oscillare intorno all’1 per cento e deve ancora mostrare una tendenza al rialzo convincente. Il consiglio ha notato che le incertezze sono aumentate”. A proposito dell’inflazione, per Draghi, “il Consiglio direttivo ha anche notato che le incertezze riguardo alle prospettive a medio termine sono aumentate. Quando l’ultima serie di proiezioni sarà disponibile alla nostra prossima riunione di dicembre, saremo in una posizione migliore per effettuare una valutazione completa dei rischi per la crescita e l’inflazione”. Secondo Draghi, “se le condizioni finanziarie o di liquidità dovessero stringere indebitamente o se le prospettive di inflazione dovessero deteriorarsi, la nostra funzione di reazione è ben definita. Ciò dovrebbe a sua volta riflettersi in un adeguamento nel percorso previsto dei tassi di interesse futuri”.

Aggiornato il 16 novembre 2018 alle ore 13:32