Draghi: “crescita al ribasso”, Confindustria taglia stime

Mario Draghi è convinto che la crescita dell’Eurozona “ritorni gradualmente” a un ritmo vicino al suo potenziale. Ma i rischi “rimangono orientati al ribasso”. Il presidente della Banca centrale europea, nel corso di una conferenza a Francoforte, ha detto che “la nostra politica monetaria rimarrà accomodante e risponderà a qualsiasi cambiamento nelle prospettive d’inflazione”.

La Bce rileva “un peggioramento più persistente della domanda estera. Ma una ‘fase debole’ non anticipa necessariamente una grave caduta”. Per Draghi, “il punto è se la domanda interna reggerà: al momento i dati suggeriscono che la domanda estera non ha ancora significativamente contagiato quella interna, ma i rischi sono saliti e l’incertezza resta elevata”.

Il presidente della Bce sostiene che “non siamo a corto di strumenti per adempiere al nostro mandato. L’impegno a realizzare il nostro obiettivo implica anche un’attenzione ai rischi futuri e una prontezza nel rispondervi, se le prospettive di medio termine dovessero continuare a peggiorare significativamente”.

Frattanto, il Centro studi di Confindustria prevede crescita zero quest’anno e un leggero rialzo, appena lo 0,4 per cento, per il Pil italiano nel 2020. Secondo il capo economista Andrea Montanino, “consumi e investimenti fermi destano preoccupazione”. Nel primo trimestre il Pil continua ad essere leggermente negativo, prossimo allo zero e piatto resta nel l’orizzonte del primo semestre. Il divario con l’Eurozona torna ad allargarsi, ha sottolineato Montanino. Il rapporto deficit-Pil salirà al 2,6 per cento, mentre il lavoro è “fermo” e non si vede inversione di tendenza.

Aggiornato il 27 marzo 2019 alle ore 13:18