Via libera allo “Sblocca-cantieri”

Il decreto Sblocca-Cantieri vede la luce. Era stato approvato trenta giorni fa dal consiglio dei ministri, con la formula ‘salvo intese’. Ma per il via libera definitiva, per le molte modifiche introdotte rispetto al testo originario, è dovuto passare di nuovo per il Consiglio dei Ministri.

“Il decreto sblocca-cantieri ha acquisito la bollinatura della Regioneria - ha annunciato il premier Giuseppe Conti al termine del Consiglio dei Ministri che si è tenuto a Reggio Calabria - e domani mattina (oggi, ndr) dovrebbe essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale”. Arriva così la possibilità di fare subappalti fino al 50% della commessa, di scegliere forme negoziali per importi fino a 200 mila euro, di riqualificare aree urbane abbattendo e ricostruendo interi palazzi. C’è anche un capitolo sulla ricostruzione post-terremoto e l’arrivo di un nuovo sistema di allarme che viaggia sui cellulari. La doppia approvazione per un decreto legge non è certo una procedura standard. Conte ha ammesso: “Mattarella mi ha suggerito, e io ho colto subito questo suggerimento, di riportare il dl sblocca-cantieri in Cdm per una sua approvazione formale, visto che era stato approvato salvo intese e queste intese si sono trasformate in un’intensa attività di confronto anche tecnico”.

Ma il premier ha voluto smentire letture più maliziose. “I giornali hanno rappresentato una sollecitazione veemente del presidente della Repubblica nei miei confronti per il ritardo - ha detto - Nulla assolutamente di vero, il rapporto con il presidente della Repubblica è quello di una leale collaborazione tra alte istituzioni dello stato, ed è un rapporto eccellente e cordiale dal punto di vista umano”. Di certo la scrittura del decreto non è stata facile, sia nel confronto tra i diversi dicasteri, sia nelle richieste relative alle coperture da parte della Ragioneria dello Stato. E rimane ancora da sciogliere il nodo del decreto Crescita, quello che contiene anche le sollecitate misure per facilitare i rimborsi dei risparmiatori danneggiati dai default delle banche. Conte ha annunciato il varo al Cdm in programma per martedì, dopo Pasquetta. Ma sul provvedimento non mancano scintille nella maggioranza. “La Lega si sta opponendo all’inserimento della cosiddetta ‘norma Pernigotti’ - ha scritto la senatrice M5s, Susy Matrisciano su Facebook - cioè quella per salvaguardare i marchi storici del Made in Italy, nel decreto Crescita”.

Pronta la risposta di Riccardo Molinari, capogruppo della Lega alla Camera: “I 5 Stelle hanno sostanzialmente copiato la nostra proposta di legge, dopo aver perso mesi preziosi. Ma l’importante è procedere senza altri indugi, a tutela delle imprese italiane”. Fibrillazioni ci sono anche sulla norma Salva Roma, che era stata ipotizzata e che la Lega ha chiesto di stralciare. Il governo punta a spingere la crescita con i due provvedimenti, anche se nel Def si ipotizza solo uno 0,1% in più di Pil. Il ministro dell’Economia, Giovanni Tria parla dello sblocca cantieri come un un provvedimento che serve “a correggere nell’immediato alcune storture del codice appalti e a velocizzare gli investenti pubblici che rimangono al centro della strategia del governo”. Il testo contiene molte norme. Sale dal 30 al 50%, ad esempio, la soglia per i subappalti. Per le gare fino a 40 mila euro ci sono gli affidamento diretti, poi fino a 200 mila euro c’è invece la possibilità di fare una procedura negoziata con la consultazione di almeno tre operatori. Vengono dati grandi poteri ai commissari per la creazione di opere pubbliche, ma è previsto che un parere negativo per i beni vincolanti possa bloccarle, ma solo arriva presto. Dopo i 60 giorni scatta il silenzio assenso.

Aggiornato il 19 aprile 2019 alle ore 13:24