Scattano i nuovi dazi americani contro la Cina

Alle sei del mattino ora italiana sono scattati i dazi annunciati dagli Stati Uniti. Le tariffe su 200 miliardi di dollari di importazioni cinesi sono salite dal 10 al 25 per cento. La Cina ha annunciato che replicherà a tono. In buona sostanza, il clima tra Pechino e Washington si è nuovamente arroventato.

I due negoziatori, Liu He e Robert Lighthizer, torneranno a vedersi oggi. Le borse, dopo la caduta in territorio negativo successiva all’entrata in vigore dei dazi, hanno salutato positivamente il nuovo confronto. In ogni caso, i nuovi dazi non si applicheranno alle merci che hanno lasciato aeroporti e soprattutto porti americani prima della mezzanotte.

L’accordo, fino a qualche giorno fa, sembrava possibile. “La Cina crede che alzare le tariffe non risolva i problemi – ha detto Liu He dopo l’atterraggio a Washington – vengo portando sincerità”.

Frattanto, Donald Trump ha fatto sapere di aver ricevuto una “bella” lettera da Xi Jinping, ma rinnovato l’accusa verso Pechino di aver “ritrattato” i suoi impegni. Non è chiaro se e come quegli impregni fossero stati presi. Un fatto è evidente: Xi Jinping non potrà accettare le richieste più radicali dell’amministrazione americana.

Quando Trump impose il primo pacchetto di dazi al 10 per cento, la Cina rispose con tariffe tra il 5 e il 25 per cento su 60 miliardi di prodotti importati dagli Stati Uniti. Ora si attende una nuova replica di Pechino.

Aggiornato il 10 maggio 2019 alle ore 14:19