Draghi: “Rischi rimangono, Eurozona rimane debole”

Mario Draghi lancia un monito all’Europa: “il programma di acquisto di asset (il quantitative easing) ha ancora uno spazio considerevole”. Il presidente della Bce, intervenendo al simposio delle banche centrali a Sintra, in Portogallo, sostiene che “in assenza di un miglioramento, al punto che sia minacciato il ritorno di un’inflazione sostenibile ai livelli desiderati, sarà necessario un ulteriore stimolo”.

Per Draghi, “ulteriori tagli dei tassi e misure per mitigare qualsiasi effetto collaterale continuano a far parte degli strumenti a nostra disposizione. Guardando in avanti, lo scenario dei rischi rimane negativo, e gli indicatori per i prossimi trimestri indicano una debolezza persistente. Non si sono dissipati quei rischi evidenti durante tutto lo scorso anno, in particolare i fattori geopolitici, la crescente minaccia del protezionismo e le vulnerabilità dei mercati emergenti”.

Per il presidente della Bce, “il trascinarsi dei rischi ha pesato sull’export, specie sull’industria manifatturiera. La politica di bilancio deve giocare il suo ruolo” fornendo uno stimolo all’economia quando questa è debole, e non lasciando alla sola Bce questo compito. Nell’ultimo decennio l’aggiustamento macroeconomico è toccato sproporzionatamente alla politica monetaria. Abbiamo persino visto casi in cui la politica fiscale è stata pro-ciclica andando in direzione contraria allo stimolo monetario”.

Intanto, lo spread fra il Btp decennale e il bund scivola sotto i 250 punti base, a 246, segnando il minimo dallo scorso aprile.

Aggiornato il 18 giugno 2019 alle ore 14:11