Futuro elettrico per la Jaguar

Jaguar Land Rover produrrà una nuova gamma di auto elettriche nel suo stabilimento di Castle Bromwich a Birmingham, in particolare per la sua berlina Jaguar XJ e i modelli Suv. Un annuncio a sorpresa che mette al sicuro i 2700 posti di lavoro dello stabilimento, e rappresenta allo stesso tempo un notevole impulso per un settore messo in grave crisi dal crollo delle vendite dei modelli diesel e dalle incertezze causate dalla Brexit. Appena 6 mesi fa, la stessa JLR aveva paventato la possibilità di tagliare 4500 posti nel Regno Unito.

L’inversione di tendenza nasce anche da un accordo con i sindacati di categoria su un piano di ristrutturazione e investimenti che prevede anche la possibilità della settimana lavorativa di 4 giorni. Il primo veicolo interamente elettrico lanciato da JLR è stato il Jaguar I-Pace, realizzato sotto contratto dalla Magna Steyr in Austria. Le batterie per la nuova XJ elettrica dovrebbero essere prodotte a Hams Hall, nel Warwickshire, mentre i motori elettrici saranno probabilmente fabbricati nello stabilimento di JLR nei pressi di Wolverhampton. Dati recenti hanno mostrato che la produzione di automobili nel Regno Unito è diminuita a maggio del 15,5 per cento a maggio rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso: si tratta del 12esimo mese consecutivo di segno negativo, tra esportazioni in diminuzione e la frenata del mercato interno. La produzione è diminuita di un quinto dall’inizio dell’anno, avverte la Society of Motor Manufacturers and Traders (SMMT), che da anni mette in guardia sull’impatto sull’industria automobilistica di un’uscita del Regno Unito dall’Ue senza accordo. Una hard Brexit, rilevano la SMMT costerebbe complessivamente ai costruttori fino a 70 milioni di sterline al giorno. Il piano d’investimento di JLR e la conseguenza salvaguardia di 2700 posti di lavoro rappresenta, di fatto, una luce nel buio se si considera quanto accaduto negli ultimi mesi al di là della Manica, e nello specifico gli annunci di Ford e Honda che chiuderanno i loro stabilimenti di Bridgend e Swindon entro il 2021, con la conseguente perdita di migliaia di posti di lavoro, e il dietro front di Nissan di annullare la decisione di costruire il suo nuovo veicolo X-Trail nello stabilimento di Sunderland.

Con una Brexit senza accordo, si fa notare, la Gran Bretagna tornerebbe automaticamente alle regole dell’Organizzazione mondiale del commercio, secondo le quali le auto che attraversano il confine tra il Regno Unito e l’Ue saranno tassate al 10 per cento. E verrebbero anche imposte tariffe sui componenti importati dal continente verso gli stabilimenti britannici. Un salasso da 4,5 miliardi di sterline all’anno.

Aggiornato il 17 luglio 2019 alle ore 15:39