La Commissione Bilancio del Senato dice sì alla NaDef (Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza). Il provvedimento ora passa al vaglio dell’Aula di Palazzo Madama. Nel frattempo, si registrano critiche rispetto alle entrate relative alla lotta all’evasione fiscale. L’obiettivo del Governo giallorosso è una maxi-entrata di oltre 7 miliardi di euro. La Banca d’Italia, la Corte dei Conti, l’Inps e l’Upb (Ufficio parlamentare di bilancio) mostrano perplessità sulle aspettative di gettito.

A dare una mano nella caccia ai 5 miliardi che ancora mancano all’appello ci sarà la stretta sulle false compensazioni tra crediti e debiti su fisco e contributi Inps che, secondo il presidente dell’istituto Pasquale Tridico potranno portare “fino a 5 miliardi”. La strategia contro le indebite compensazioni si baserebbe sull’incrocio dei dati in una nuova piattaforma Inps-Inail-Agenzia delle Entrate da mettere in campo, già da inizio gennaio. Ma è difficile che l’intera cifra possa essere indicata tra le coperture effettive della manovra, anche se Tridico ha presentato le sue simulazioni direttamente a Giuseppe Conte e a Roberto Gualtieri.

Il premier e il ministro dell’Economia si sono confrontati ieri a margine del voto alla Camera sul taglio dei parlamentari. Con ogni probabilità, nel fine settimana si terrà un vertice sulla manovra esteso ai capidelegazione (Luigi Di Maio, M5s; Dario Franceschini, Pd; Teresa Bellanova, Italia Viva; Roberto Speranza, Leu). Sarà un’occasione per affrontare il nodo del bonus per i figli. Il vero nodo è rappresentato da un problema di risorse. Nonostante ciò, la maggioranza giallorossa inserisce nella risoluzione al Def l’assegno unico tra gli impegni da assolvere con la Manovra. Permangono le incognite legate alle coperture finanziarie. Secondo fonti governative, con la lotta alle frodi si eviterebbero gli aumenti selettivi dell’Iva immaginati inizialmente per accompagnare gli incentivi all’uso della moneta elettronica.

Aggiornato il 09 ottobre 2019 alle ore 14:03