Coronavirus, da febbraio mezzo milione di occupati in meno

Il mondo del lavoro ha accusato fortemente la pandemia da Coronavirus. “Da febbraio 2020 il livello di occupazione è diminuito di oltre mezzo milione di unità e le persone in cerca di lavoro di quasi 400 mila, a fronte di un aumento degli inattivi di quasi 900 mila unità”. Con queste parole l’Istat commenta i dati provvisori su occupati e disoccupati di maggio, sottolineando che comunque gli ultimi dati mensili “descrivono un’evoluzione diversa rispetto a quella dei mesi precedenti: rispetto a marzo e aprile la diminuzione dell’occupazione è più contenuta, il numero di disoccupati sale sensibilmente a seguito del contenimento delle restrizioni previsto dal Decreto del presidente del Consiglio dei ministri del 26 aprile e si osserva un recupero consistente di ore lavorate”.

Nel mese di maggio “continua a ritmo meno sostenuto” rispetto ad aprile, mese di pieno lockdown, la diminuzione dell’occupazione, che su base mensile segna un -0,4 per cento pari a -84mila unità, coinvolgendo soprattutto le donne (-0,7 per cento contro -0,1 per cento degli uomini, pari rispettivamente a -65mila e -19mila). Il calo congiunturale dell’occupazione determina “una flessione rilevante” rispetto al mese di maggio 2019, registrando un -2,6 per cento pari a -613mila unità, che coinvolge sia le donne (-270mila) che gli uomini (-343mila). A maggio, con le graduali riaperture dopo il lockdown, torna a crescere il numero di persone in cerca di lavoro, con un aumento del 18,9 per cento pari a +307mila unità, che si rileva maggiormente tra le donne (+31,3 per cento, pari a +227mila unità) rispetto agli uomini (+8,8 per cento, pari a +80mila).

 

Aggiornato il 02 luglio 2020 alle ore 14:17