Riforma fiscale: dietro ai bonus niente

Ne hanno già ideati una trentina, sulle più disparate materie: parliamo dei bonus. Cioè sconti, incentivi fiscali o erogazioni. È questa una politica economica? No, è l’abito di Arlecchino. Servo di due padroni. La Manovra di rilancio del Paese si perde in un lancio di coriandoli. Invece di adottare scelte economiche di fondo, questo governo non fa che aumentare a dismisura micromisure solo per aumentare il consenso (scarso) di cui gode. Una cascata di bonus: madamina, il catalogo è questo. Per chi acquista mobili c’è il bonus mobili. In casa ci sono bonus e sconti di ogni genere, dalle ristrutturazioni, alle finestre, alle tende, alle facciate. Per arrivare ai condizionatori, agli impianti di riscaldamento, allo scaldabagno, alle piastrelle. Bonus e superbonus! Quello per intenderci che ti finanzia direttamente attraverso una banca. La famiglia non spende un euro, pensa a tutto la Finanziaria. Se la casa ha il giardino, ecco spuntare un altro bonus. Anche la scelta della tivù può godere di un bonus rispettando le linee Isee. Per non dire dei singoli elettrodomestici. La Tassa rifiuti è esosa? Ecco il relativo bonus! Ma anche il gas e l’acqua godono del bonus, se la famiglia è in difficoltà.

Ed anche per l’elettricità. O per l’animale domestico. In famiglia si può godere del bonus famiglia (incentivi vari), quello matrimonio (relativo al lavoro), del bonus asilo nido e se arriva la cicogna del bonus bebè e dopo il bonus latte se va acquistato. Prima, del bonus mamma domani. Oppure per colf e badanti. Oppure il bonus nonni. A scuola, è il regno dei saldi fiscali si va dal bonus studenti (o bonus cultura) a quello docenti per la didattica a distanza. Per arrivare al bonus libri scolastici o al bonus musica per i ragazzi. Per i trasporti, ideato apposito bonus dagli enti locali. Per monopattini o auto nuove, scattano altri bonus. Sul lavoro, c’è bonus donne disoccupate e quello assunzioni. Oppure quello sulla busta paga di 80 euro, ideato da Matteo Renzi. Immancabilmente proseguito dall’attuale governo (100 euro). Se c’è stato un sisma con relativi danni, ai terremotati non può mancare il relativo bonus. In vacanza, scatta il bonus, ed anche alle terme. Manca quello funerali, ma ci si sta pensando. Quanto costano tutti questi bonus? Si può stimare venticinque miliardi complessivi. In realtà altro non sono che il tentativo, grottesco, di garantire la progressività costituzionale delle imposte in un sistema ormai oppresso da assurde tasse e gabelle. Ora il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri promette riforme fiscali, ma questi bonus altro non sono che sconti fiscali o erogazioni a favorire particolari soggetti o comportamenti. Un abito di Arlecchino, servo di due padroni: il governo e lo Stato tassa e spendi. È la “politica del Grande Elemosiniere”, che non ha alcun interesse a riformare seriamente il fisco. A partire dalla necessaria riforma delle riscossione esosa ma colabrodo.

Basti pensare che lo Stato deve ormai rinunciare ad incassare 400 miliardi di imposte e sanzioni dovute, ma non riscosse per svariati motivi, non ultima la scarsa attenzione alle truffe carosello e la girandola di nuove imprese che nascono e muoiono in un biennio senza versare un soldo di tasse. Per non dire dello statuto dei diritti del contribuente, che è bellamente ignorato da tutti i governi, ansiosi di incassare gabelle invertendo l’onere della prova ed addossandolo al povero contribuente. Sistema questo tipicamente staliniano: sta al contribuente provare a difendersi da richieste prepotenti ed assurde del fisco, anche quando generate da errori informatici come nel caso delle cartelle pazze. La soluzione insomma? Un deciso abbassamento della pressione fiscale. La modernizzazione e semplificazione del rapporto con il contribuente in modo che il fisco sia un servizio al cittadino e non un occhiuto, continuo e rapace sopruso. E poi la riforma della spesa pubblica, l’eliminazione dello statalismo delle gabelle e dell’assistenzialismo. Quanto di più distante dall’attuale indirizzo del governo giallorosso.

 

 

 

 

Aggiornato il 07 luglio 2020 alle ore 11:25