Bruxelles aggiorna le stime su Pil: Italia ultima

Il nostro Paese si conferma, ancora una volta, fanalino di coda in Europa. Infatti, il Pil 2020 in Italia scenderà a -11,2 per cento, il peggior calo dell’Unione, per risalire al 6,1 per cento nel 2021. Sono questi gli esiti nefasti per la nostra economia secondo le nuove stime sulla crescita della Commissione europea presentate dal commissario Ue per l’Economia, Paolo Gentiloni. Certificano la gravità della situazione economica causata dalla pandemia a dieci giorni dal nuovo vertice Ue per trovare un accordo sugli aiuti previsti nel Recovery Fund con l’obiettivo di superare la recessione. A maggio le stime indicavano, per il 2020, una flessione del Pil dell’Eurozona del 7,7 per cento (-9,5 per cento per l’Italia) e un rimbalzo del 6,3 per cento nel 2021 (6,5 per cento il dato italiano).

Il lockdown ha provocato una “profonda contrazione” dell’economia italiana, e il blocco della produzione avrà un impatto sull’attività economica “ancora più pesante nel secondo trimestre” rispetto al primo, sottolinea Bruxelles. Nel terzo trimestre, in assenza di una seconda ondata di contagi da Covid-19, “l’attività economica riprende aiutata dalle politiche” del governo. La produzione industriale riprenderà “più rapidamente”, ma turismo e tutte le attività associate impiegheranno più tempo. La spesa dei consumatori dovrebbe riprendere dalla metà dell’anno, e il sostegno della cassa integrazione o di altri schemi dovrebbe ridurre l’impatto della crisi sui salari.

Ma gli investimenti delle aziende “rimarranno depressi quest’anno, data la alta incertezza sul fronte della domanda e la necessità delle aziende di conservare liquidità”, nonostante i prestiti garantiti, crediti fiscali e altre forme di sostegno. Per l’Italia, conclude la Commissione Ue, “le stime di crescita restano soggette a rischi al ribasso, e un crollo del mercato del lavoro protratto, una volta che le misure di emergenza sono terminate, potrebbe frenare l’attesa ripresa”. Il Pil della zona euro scenderà a -8,7 per cento nel 2020, per risalire al 6,1 per cento nel 2021: sono le nuove stime sulla crescita secondo le previsioni d’estate della Commissione Ue. I dati peggiori per il 2020 sono quelli di Italia (-11,2 per cento), Spagna (-10,9 per cento), Francia (-10,6 per cento). Per Bruxelles si tratta di “una recessione ancora più profonda” delle attese, e con “divergenze più ampie”.

Aggiornato il 07 luglio 2020 alle ore 15:04