Il Covid taglia le ali alla United

Il coronavirus decima la domanda di viaggi aerei e United Airlines ipotizza il taglio di 36mila dipendenti, ovvero metà della sua forza lavoro, dall’1 ottobre.

La compagnia aerea intende inviare degli avvisi di licenze forzate a 15.100 assistenti di volo, 11mila addetti alle operazioni negli aeroporti e 2.250 piloti. Il numero esatto di quanti saranno lasciato a casa dipenderà dall’andamento della domanda ma anche dal numero di persone che aderiranno volontariamente ai piani di uscita e ai prepensionamenti.

“Il nostro obiettivo durante tutta questa crisi è stato quello di assicurare che United, e i posti di lavoro che sostiene, restino disponibili per quando i consumatori torneranno a volare”, spiega United. “Dato il recente balzo dei casi di Covid-19 nel Paese è sempre più probabile che la domanda di viaggi aerei non tornerà a livelli normali fino a quando non sarà disponibile una cura o un vaccino”, aggiunge la compagnia aerea. “La verità è che United non può semplicemente continuare all’attuale livello di personale dopo il primo ottobre in un contesto in cui la domanda di viaggi è così depressa”, mette in evidenza United.

La data di ottobre non è causale. Nell’ambito del pacchetto da 2.000 miliardi di dollari di aiuti approvato dal Congresso in marzo sono stanziati 50 miliardi per l’industria aerea. Chi accede ai fondi pubblici non può licenziare o ridurre gli stipendi dei suoi dipendenti fino al 30 settembre.

Aggiornato il 09 luglio 2020 alle ore 11:53