PwC Italia per il rilancio del settore turistico italiano

A livello globale il turismo rappresenta uno dei settori più colpiti dalla pandemia da coronavirus. Il settore contribuisce in modo determinante all’andamento dell’economia del nostro Paese che vanta un patrimonio ampio e variegato unico al mondo per ricchezze artistiche, paesaggistiche ed enogastronomiche senza contare il ruolo primario che l’Italia ha nel mercato crocieristico europeo. Per fare ripartire l’economia italiana è imprescindibile quindi rilanciare il settore dell’ospitalità che sta pagando un prezzo altissimo alla crisi e che sarà probabilmente uno degli ultimi ad uscirne secondo gli studi di settore. Di qui la necessità di porre un’attenzione particolare per proteggere e rilanciare il turismo che deve risolvere sfide di breve periodo a seguito degli impatti della pandemia e allo stesso tempo cogliere l’opportunità di ripartire ancora più forte in una prospettiva di sostenibilità e innovazione di medio-lungo termine. Il turismo è stato uno dei settori più colpiti dalla pandemia: se prima del coronavirus contribuiva con oltre 230 miliardi di euro al 13 per cento del Prodotto interno lordo, con circa 4 milioni di addetti (circa il 15% della forza lavoro italiana), l’azzeramento delle attività ricettive nel trimestre di lockdown comporterà una riduzione dei volumi pari al 18,5% su base annua.

Durante il lockdown, circa il 95 per cento degli alberghi ha chiuso per mancanza di clientela, mentre il mercato crocieristico si è completamente fermato, con una ripresa graduale prevista non prima degli inizi di agosto. Secondo PwC Italia, che ha svolto un seminario on-line dedicato alle preoccupazione e alle prospettive del settore del turismo, al centro della ripartenza deve esservi anche la digitalizzazione. Fare leva sulla digitalizzazione per un’esperienza di viaggio sempre più personalizzata. Secondo PwC Italia è prioritario potenziare l’utilizzo della tecnologia digitale per far vivere al turista la meta da remoto prima della scelta di viaggio, supportandolo poi nella scelta delle attività offerte dalla destinazione. Questo consente la definizione di un viaggio su misura in base ai propri interessi e gusti personali. Non solo, risulta importante riuscire a generare, attraverso un utilizzo capillare del web, un brand Italia. La sovrabbondanza di informazioni rischia di rendere più difficile e defocalizzato il processo di ispirazione del turista nella scelta della destinazione. È necessario canalizzare il flusso informativo di promozione delle attrazione e del brand Italia attraverso un ecosistema digitale integrato e interconnesso fra operatori. Cogliere il potenziale delle tecnologie digitali. Per il futuro è importante accelerare gli investimenti in soluzioni di self check in/out o di dynamic offering e pricing, applicati anche alle visite culturali. Per rispondere a questa esigenza, un investimento nella competitività del settore, una parte di tali soluzioni dovrebbero essere integrate fra operatori ed enti istituzionali.

Secondo Stefano Bravo, Partner PwC Italia e Consumer Markets Leader: “Il digitale sta giocando un ruolo fondamentale nella fase pandemica e del rilancio, soprattutto nell’ambito della comunicazione turistica: numerose destinazioni hanno introdotto tour virtuali e video immersivi per guidare i turisti nella scelta della destinazione. Ci sono stati casi in cui sono creati veri e propri ecosistemi digitali su base territoriale, che raccolgono e sintetizzano l’intera offerta di un territorio, risolvendo il problema della ridondanza informativa del web. Tali iniziative, se estese e integrate in una logica di sistema Paese aiuteranno a superare i limiti derivanti dalla frammentazione del nostro sistema ricettivo”. D’altronde, dalle analisi e del dibattito svoltosi durante i lavori è emerso che: “Il digitale può rendere la visita di un turista estremamente interessante, rendere l’esperienza entusiasmante. il digitale può creare dei percorsi e intrattenere durante il percorso stesso. Rivedere i luoghi a 360 gradi, immergersi digitalmente nei luoghi. Uno strumento che valorizza i luoghi storici e culturali. Tecnologia funzionale che permette di amplificare l’esperienza anche dopo la scoperta del luogo, generando una continuità con il luogo visitato”.

L’evento ha visto la partecipazione delle voci più importanti del settore: il Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo Dario Franceschini; Alessandro Grandinetti, Partner PwC Italia, Clients and Markets Leader; Bernabò Bocca, presidente Federalberghi; Stefano Bravo, Partner PwC Italia, Consumer Markets Leader; Gabriele Burgio, presidente e Ad del Gruppo Alpitour; Beppe Costa, presidente e Ad di Costa Edutainment e Ad di Ien; Marina Lalli, presidente Federturismo Confindustria; Beniamino Maltese, Executive vicepresidente Cfo Costa Group; Andrea Manchelli, Partner PwC Italia; Giovanni Verreschi, Ad di Ett.

Per dare seguito concreto a queste riflessioni, PwC Italia ha proposto un piano concreto di azione, tra innovazione e sburocratizzazione, chiedendo alle istituzioni italiane di non abbandonare i protagonisti del settore e ricordando l’importanza di avviare concrete riforme per la ripresa economica e occupazionale delle migliaia di lavoratori e lavoratrici legati alla promozione del “brand Italia”.

Aggiornato il 22 luglio 2020 alle ore 12:04