Il miglior modo per rendere schiava una nazione è il debito
Ecco, spiegato in sintesi - anche per i più tetragoni entusiasti del New Generation Eu - che cosa implica l'accordo.
1) Le linee di credito del Recovery Fund sono prestiti e l'Italia, più prima che poi, li dovrà restituire. Adottato questo nuovo canale di finanziamento comunitario, la Banca centrale europea potrebbe decidere di rallentare o ridurre i tradizionali acquisti Quantitative easing di cui, finora, beneficiava anche l'Italia.
2) I contributi a fondo perduto sono tali per modo di dire: nel caso dell'Italia gli 80 miliardi ottenibili saranno parzialmente offset da quanto l'Italia dovrà a sua volta versare nel fondo per capitalizzarlo. Attraverso nuove tasse  comunitarie (la famigerata "plastic tax") o nuove emissioni di Btp. Così decurtati, resterebbero, netti, circa 25 miliardi.
3) Come sweetener per raggiungere un accordo, i 4 Paesi frugali (ossia i più recalcitranti all'accordo) hanno ottenuto un sostanzioso aumento dei cosiddetti rebate che consistono in sconti sulle contribuzioni al bilancio comune (per inciso: l'Italia e la Francia sono gli unici Stati membri, con saldo attivo dei versamenti alle casse comuni, che non hanno mai beneficiato di sconti di sorta). Gli altri Stati membri si dovranno,quindi, far carico dello shortfall dei minori introiti nel bilancio comunitario. L'onere addizionale per l'Italia sarebbe di circa 11 miliardi. Quindi il supposto "regalo" di cui sopra, diminuito ulteriormente dei maggiori oneri contributivi al bilancio Ue, si ridurrebbero dai 25 ai 14 miliardi netti...
4) In sostanza è come se all'Italia, da decenni contributore netto del bilancio comunitario, venisse, finalmente, restituita una piccola parte dei contributi versati in eccesso di quanto riceveva, in tutti gli anni precedenti.
5) Non è finita qui: i soldi del Recovery Fund sono soggetti a condizionalità (più  stringenti di quelle del Mes) sia nei campi di utilizzo - p.e. svolta green, digitalizzazione - sia per quanto riguarda la compliance alle indicazioni di riforme strutturali fin qui impartiteci. 
6) Il vincolo di utilizzo dei grant e dei finanziamenti sarà sottoposto al placet della Commissione mentre una maggioranza qualificata degli altri stati membri potrà ritardare o bloccare l'erogazione, ove giudichi inadeguati i piani presentati o la loro realizzazione.
7) È intuitivo che questo indebolirà la posizione dell'Italia nei futuri negoziati con gli altri Stati membri. Si pensi alle nomine più pesanti nella Commissione e nelle DG, alla distribuzione delle sedi di agenzie, ai dossier critici come la politica commerciale esterna o quello sulla distribuzione dei migranti (sul quale già ora i nostri partner, volentieri, latitano).
8) Qualsiasi divergenza sui piani di intervento o della loro esecuzione potrà essere usata a pretesto per rintuzzare le nostre pretese in prossimità di snodi cruciali della vita politica comunitaria.
9) Diceva un monumentale Presidente americano che il debito è il miglior modo per render schiava una Nazione.
10) E, con l'accordo, pioveranno pure soldi ma grandineranno molti più debiti. E non solo sul piano finanziario.

Aggiornato il 25 luglio 2020 alle ore 12:23