Istat denuncia: “In Italia persi 500mila posti di lavoro”

L’Istat scatta un’istantanea sulla situazione occupazionale del nostro Paese. Imprese, lavoratori e reddito vanno tutelati ancora perché l’epidemia da Coronavirus ha già bruciato mezzo milione di posti di lavoro e rischia di mettere in ginocchio anche “pezzi pregiati” del sistema, non solo le attività che già zoppicavano prima della crisi. Intanto, mercoledì il governo giallorosso si appresta a chiedere alle Camere, il via libera ad altri 25 miliardi di deficit, proprio per prorogare gli ammortizzatori e gli aiuti ai settori più colpiti dal lockdown. Roberto Monducci, direttore del Dipartimento per la produzione statistica dell’Istat, in audizione al Senato, ha detto che il mercato del lavoro in Italia ha segnato “tre mesi consecutivi di cadute congiunturali”, un trend non fortissimo ma “persistente”. Monduci ha parlato di “un calo del mercato del lavoro di circa 500mila occupati dall’inizio della pandemia”.

Secondo il direttore, “oltre un terzo delle imprese” ha denunciato fattori economici ed organizzativi che mettono a rischio la sopravvivenza, rilevando un rischio per la sostenibilità dell’attività da qui a fine anno”.  In cima alla lista la ristorazione e l’intero comparto del turismo, che dovrebbe essere tra i destinatari del prossimo decreto di agosto. In un incontro con la viceministra all’Economia Laura Castelli i rappresentanti del comparto – dopo le polemiche dei giorni scorsi – hanno siglato la pace con l’esponente M5s e incassato la promessa di un nuovo pacchetto di misure per bar e ristoranti, che vanno dalla proroga dell’esenzione della Tosap (al momento è fino a ottobre) per tenere i tavolini all’aperto a un fondo di garanzia per gli affitti delle attività ancora in crisi fino all’introduzione di un “incentivo al consumo”.

La misura non è ancora definita ma già nei giorni scorsi era trapelata l’intenzione dell’esecutivo di ripristinare intanto le risorse del fondo per il piano cashless, che doveva premiare le spese con carte e bancomat dall’inizio di luglio sotto forma di un bonus che sarebbe dovuto arrivare all’inizio del prossimo anno, un “bonus Befana”.

Aggiornato il 28 luglio 2020 alle ore 13:40