Tim e Cdp stringono sulla rete, la Borsa brinda

Tim e Cdp stringono per arrivare a una lettera d’intenti sulla Rete unica prima del cda che darà il via libera a Fibercop. La struttura dell’operazione che porterà a integrare Open Fiber prevede la separazione dell’infrastruttura in una società controllata da Tim ma con una presenza forte di Cdp e una governance condivisa a garanzia della “terzietà”. Un progetto studiato per rassicurare le Authority sul tema della concorrenza, il cui via libera è condizione imprescindibile perchè la Cassa depositi e Prestiti vi prenda parte. “La Commissione Ue segue da vicino gli sviluppi dell’operazione” ma non può commentare “scenari” che sono ancora “ipotetici” spiega un portavoce dell’esecutivo comunitario all’Ansa.

Nel caso in cui l’operazione avesse successo, le società dovranno procedere con la notifica all’antitrust Ue per ottenere il via libera definitivo. La macchina, messa in moto dal Governo è avviata e con o senza Enel. L’incontro, che si è tenuto martedì, tra gli ad Luigi Gubitosi e Francesco Palermo ha dato il “boost” che serviva e sembra aver trovato la convergenza, sulla base della proposta presentata da Tim per l’integrazione con Open Fiber.

Il lavoro prosegue serrato e possibili altri faccia a faccia potrebbero esserci nei prossimi giorni ma Tim incassa già l’apprezzamento della Borsa con il titolo schizzato in rialzo del 5,09% a 0,388 euro. I sindacati delle tlc sono schierati a favore del progetto e al presidente del Consiglio Giuseppe Conte chiedono un tavolo per non trascurare la riflessione sulle ricadute occupazionali. E ricordano che “altre soluzioni, come scissioni, non permettono di competere con i colossi di Cina e Usa” e “impensieriscono molto sul piano della tenuta occupazionale”.

 

Aggiornato il 27 agosto 2020 alle ore 12:33