Istat, effetto Covid-19 sul lavoro

L’Istat scatta una fotografia al mondo del lavoro. Un focus su occupati e disoccupati a luglio. “Da febbraio 2020 il livello dell’occupazione è sceso di quasi 500mila unità e le persone in cerca di lavoro sono cresciute di circa 50mila, a fronte di un aumento degli inattivi di quasi 400mila”. Secondo l’Istituto, “in quattro mesi il tasso di occupazione perde oltre un punto, mentre quello di disoccupazione, col dato di luglio, torna sopra ai livelli di febbraio”. L’ultimo anno ha visto un’emorragia di dipendenti a termine (calati del -16,2 per cento a luglio sui 12 mesi, -498mila) e lavoratori indipendenti (-4,5 per cento pari a -239mila).

Il calo degli occupati registrato dall’Istat, non riguarda invece i lavoratori permanenti, che sono tutelati anche dal blocco dei licenziamenti per il Covid-19 e sono cresciuti dell’1,2 per cento (+181mila). Aumentano in modo “consistente” a luglio 2020 le persone in cerca di lavoro, mentre calano gli inattivi. Così il tasso di disoccupazione registrato dall’Istat sale al 9,7 per cento (+0,5 punti da giugno, +0,1 punti da luglio 2019). I disoccupati aumentano del 5,8 per cento (+134mila unità) mentre gli inattivi diminuiscono dell’1,6 per cento (-224mila unità) con una contrazione che riguarda uomini, donne e tutte le classi d’età. Il tasso di inattività diminuisce, attestandosi al 35,8 per cento (-0,6 punti).

Il tasso di disoccupazione giovanile torna sopra il 30 per cento, a luglio, per la prima volta da oltre un anno, a partire da aprile 2019. “Su base annua – scrive l’istituto – il disoccupazione cresce tra i minori di 35 anni e cala nelle altre classi”. Tra i 25 e i 34 anni, il tasso di disoccupazione è del 15,9 per cento, quasi il triplo di quello nella fascia di età 50-64 anni, ed è cresciuto di 0,9 punti nell’ultimo mese e di 1,4 punti nell’ultimo anno. A luglio, dopo quattro mesi di flessioni consecutive, l’occupazione “torna a crescere”. L’Istat registra un aumento dell’occupazione su base mensile (+0,4 per cento pari a +85mila unità) che coinvolge le donne (+0,8 per cento pari a +80mila), i dipendenti (+0,8 per cento pari a +145mila) e tutte le classi d’età, ad eccezione dei 25-34enni.

Aggiornato il 01 settembre 2020 alle ore 14:10