Aspi in pressing, approvare presto Piano economico

Autostrade per l’Italia va in pressing sul Governo chiedendo l’approvazione in tempi brevi del Piano economico-finanziario. Slegandolo questo dossier da quello parallelo in corso - al momento senza sviluppi di rilievo - tra Atlantia e Cdp per la nascita della nuova Aspi pubblica.

In ballo ci sono infatti miliardi di investimenti, puntualizza la concessionaria, che avverte: “È nell’interesse del Paese che Aspi torni ad investire”. “Ritengo sia fondamentale che il nuovo Piano economico Finanziario”, presentato da Aspi il 23 luglio al Mit e che “contiene gli impegni per la chiusura condivisa del contenzioso oltre a tutti gli investimenti necessari, insieme all’adozione del nuovo sistema tariffario Art, venga approvato al più presto”, ha detto l’a.d. della società Roberto Tomasi, chiedendo che questo avvenga “senza fare cortocircuiti con la vicenda azionaria della nostra società”: i due tavoli, ha puntualizzato, hanno un “percorso parallelo, ma per forza di cose distinto”. “Il Paese ha bisogno che il piano di Aspi diventi da subito operativo, che la nostra società possa lavorare in una logica di continuità, tornando a investire, a produrre Pil, a generare nuova occupazione”, ha detto Tomasi intervenendo allo Sda Bocconi per la prima lezione di un programma di formazione manageriale destinato ai giovani manager e quadri dell’azienda. Il piano infatti, ha ricordato, mette in campo investimenti per 14,5 miliardi di euro sulla rete autostradale per la realizzazione di nuove opere, oltre 7 miliardi di manutenzioni e contempla oltre 1000 assunzioni.

A tutto questo si aggiunge la lezione imparata con l’emergenza: “la mobilità post-Covid ha dimostrato la forte resilienza del traffico su gomma”, ha detto Tomasi, evidenziando quindi il compito “di realizzare infrastrutture che rendano gli spostamenti su gomma sempre più sostenibili, sfruttando questa fondamentale opportunità per il Paese”. Sulla trattativa tra Atlantia e Cdp interviene intanto il viceministro dell’Economia Antonio Misiani, che si dice “fiducioso che ci sia la possibilità di perfezionare l’intesa nelle sue linee fondamentali”.

Nei giorni scorsi Atlantia avrebbe inviato un’altra lettera alla Ue accusando il governo di aver violato le regole Ue nel configurare l’ingresso di Cdp nel capitale di Atlantia. “Abbiamo ricevuto più lettere” a proposito del caso Atlantia-Autostrade-Cdp “e i servizi della Commissione le stanno studiano”, si è limitato a commentare uno dei portavoce della Commissione, senza saper dire se in questi ultimi giorni sia arrivata questa nuova lettera.

Aggiornato il 16 settembre 2020 alle ore 19:51