Il decreto semplificazione e le misure per la logistica

Novità in tema di logistica e trasporti in Italia. Il Decreto Semplificazioni interviene sulla digitalizzazione della logistica portuale e sulla sicurezza delle infrastrutture stradali, autostradali nonché prevede nuove prospettive in materia di Zone logistiche semplificate. Sviluppare la logistica portuale, in particolare prevedendo la destinazione delle risorse anche al completamento degli interventi e allo sviluppo dei nodi del Meridione diviene sempre più un’emergenza da affrontare e risolvere efficacemente. Inoltre, la pandemia sanitaria ha fatto emergere l’importanza della digitalizzazione e dell’innovazione nel settore. Il decreto prevede un’autorizzazione di spesa pari a 5 milioni di euro per finanziare le attività strettamente connesse alla digitalizzazione della logistica del Paese con particolare riferimento ai porti, agli interporti, alle ferrovie, all’autotrasporto. Il settore della logistica guarda con grande interesse alle soluzioni tecnologiche e più del 70 per cento delle aziende del settore sta incrementando gli investimenti in Ict.

Intraprendere un percorso di Digital transformation oltre a ottimizzare i processi interni aiuta a ridefinire il proprio assetto organizzativo e a differenziarsi dai competitor, innovare il proprio sistema aziendale e i propri processi organizzativi. La digitalizzazione, in questo momento storico, sta dando prova della sua funzionalità diversificata e dell’importanza di applicarla in ogni ambito. Si tratta di una sfida da cogliere non solo per essere più competitivi sul mercato, ma anche per poter operare in ottica funzionale e ambientale. Questo vale anche e soprattutto per la logistica che, in questo momento ha un ruolo fondamentale per l’Italia, il mare della nostra Penisola e per il resto del mondo. Importanti disposizioni sono state annunciate anche in tema di Zone logistiche semplificate, la cui istituzione è diretta a favorire la creazione di condizioni favorevoli allo sviluppo di nuovi investimenti nelle aree portuali delle regioni in cui non si applicano le disposizioni concernenti le Zone economiche speciali.

A differenza di quanto previsto finora, il dl Semplificazioni autorizza l’istituzione di una seconda Zona economica speciale qualora in una regione ricadano più Autorità di sistema portuale, e nell’ambito di una di tali Autorità ricadano scali siti in regioni differenti. In queste nuove Zone logistiche semplificate non si applicano le agevolazioni relative al credito d’imposta per le imprese che investono nelle Zone economiche speciali commisurato ai costi dei beni acquisiti entro il 31 dicembre 2022. La Zona logistica semplificata avrà una durata di sette anni, rinnovabile per altri sette e sarà adottata su proposta del ministero per la Coesione territoriale in concerto con quello dei trasporti. Per la sua istituzione si applicano le procedure già previste per le Zone economiche speciali. Le aree franche nei porti sono una novità in Italia, dove c’è stata l’eccezione storica del porto di Trieste. Sono però diventate uno strumento ormai diffusissimo in tutto il mondo per attrarre investimenti internazionali con casi famosi come Dubai o Shenzen. La novità sostanziale starà nel fatto che le nuove Zls non avranno il credito d’imposta per gli investimenti delle Zone economiche speciali, ma possiederanno e potranno usufruire delle stesse semplificazioni fiscali e burocratiche per attrarre gli investimenti dall’estero.

Aggiornato il 23 settembre 2020 alle ore 12:38