Gli investimenti europei guardano all’Uzbekistan

In continua crescita economica e con una visione geopolitica concreta e dinamica, l’Uzbekistan è nel cuore dell’Asia centrale, la bellissima regione a est del Mar Caspio che comprende anche il Kazakhstan, il Tagikistan, il Kyrgyzstan e il Turkmenistan. Un paese multiculturale che ha fatto i conti con il proprio passato sovietico e sta intraprendendo una serie di riforme economiche e sociali per combattere la stagnazione, liberalizzare i mercati, smantellare i sistemi daziari e rendere più facile la vita alle piccole e medie imprese. Le riforme economiche e finanziare che il Paese ha efficacemente avviato stanno innescando un incremento degli investimenti da parte di società e banche straniere, anche europee e italiane. Le imprese e le grandi società europee guardano con una crescente attenzione alle potenzialità e alle opportunità commerciali che provengono dall’Uzbekistan contemporaneo e numerosi iniziano ad essere i momenti di network di business generati per attirare investimenti e sviluppare nuove sinergie.

In Italia, il successo del primo evento digitale dedicato al Business Forum Italia-Uzbekistan, un’iniziativa che ha rafforzato la conoscenza tra i due paesi al fine di incentivare la cooperazione ed il partenariato bilaterale, organizzato da The European House – Ambrosetti con il supporto dell’Ambasciata d’Italia a Tashkent e dell’Ambasciata dell’Uzbekistan in Italia e con la collaborazione di Italian Trade Agency (Ice), della Camera di Commercio Italia Uzbekistan e di Confindustria Uzbekistan, ha attirato l’interesse della realtà imprenditoriale sul Paese. Un’attenzione che continua a crescere anche a livello europeo e che trova conferma con l’evento di business organizzato dall’Associazione Europa – Uzbekistan per la cooperazione economica (Eurouz) che ha visto la partecipazione del Vice Primo ministro e Ministro degli investimenti e del commercio estero della Repubblica dell’Uzbekistan, Sardor Umurzakov e di altri dirigenti dell’attuale esecutivo, compresi numerosi ambasciatori uzbeki in Europa. Presente ai lavori anche il team della sede diplomatica uzbeka in Italia con l’ambasciatore della Repubblica dell’Uzbekistan in Italia, Otabek Akbarov, a conferma dulla realtà economica e le opportunità di business che vanno innescandosi tra Italia e Uzbekistan. Le ambizioni del Presidente e del nuovo establishment politico mirano a garantire la leadership regionale al paese e ben si riflettono nei numerosi cantieri di riforma indicati nel “Piano di azione strategico 2017-2021”. Particolarmente accattivante il settore agricolo, dove le economie di Italia e Uzbekistan sono perfettamente complementari. Mentre l’Italia è leader mondiale nella lavorazione, innovazione e produzione agricola sostenibile di qualità, l’Uzbekistan ha necessità di digitalizzare e innovare il settore, conferendo valore aggiunto ai propri prodotti e diversificando la produzione oltre al cotone e alla frutta secca. L’obiettivo del Paese è quello di rafforzare il proprio ruolo di esportatore regionale nel settore agricolo. Lo sviluppo economico di tale zona geografica, così come l’implementazione dei rapporti diplomatici, lascia ampi margini al know-how italiano, generando opportunità nell’intera filiera dell’agrifood e dell’agroalimentare come, ad esempio, la raccolta e la selezione di prodotti agricoli, la conservazione e le novità provenienti dal packaging. Con la presidenza di Shavkat Mirziyoyev, il paese ha avviato un rapido processo di modernizzazione anche attraverso un deciso processo di riforme che inseguono i lineamenti dell’apertura al libero mercato che caratterizzano il contesto economico europeo e statunitense. Grazie alla sua posizione strategica sulla nuova via della Seta, l’Uzbekistan può essere considerato una porta di accesso ad un mercato di oltre 300 milioni di persone, quello centro asiatico e dei Paesi orbitanti nella già Unione Sovietica, con costi di trasporto ridotti rispetto alle esportazioni provenienti dall’Europa e numerosi giovani tecnici, studenti ed operai che vanno specializzandosi con le dinamiche tipiche della formazione europea.

Aggiornato il 06 settembre 2021 alle ore 12:31