Draghi, i ministri e quegli annunci poco difendibili

Il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili ha rilasciato il 30 settembre una lunga intervista al Corriere della Sera e ha fornito una serie di dati, una serie di annunci, una serie di impegni che, a mio avviso, sono frutto di appunti forniti dai suoi collaboratori e che quindi il ministro Enrico Giovannini ha solo utilizzato, convinto del reale avvio di una serie di opere, proprio durante gli ultimi mesi, durante, addirittura gli ultimi giorni.

Il ministro precisa che “ad oggi il 74 per cento delle risorse attribuite al ministero è stato già assegnato ai soggetti attuatori come Regioni, Comuni, Rete ferroviaria italiana (Rfi), per un importo pari a 45,4 miliardi a fronte di un totale di 62 miliardi e con gli accordi oggetto della prossima Conferenza Stato-Regioni del 7 ottobre arriveremo al 92 per cento”. E ancora alla domanda del giornalista Andrea Ducci – “ci sono 102 opere che avete affidato a Commissari straordinari. Il cronoprogramma annunciato mesi fa sta funzionando?” – Giovannini precisa: “Sono opere che valgono 96 miliardi; una ventina di cantieri dovevano essere consegnati entro il 2021, di questi 12 sono stati consegnati e 9 lo saranno entro la fine dell’anno”.

A questa serie di dichiarazioni se ne aggiunge una apparsa, sempre il giorno 30 settembre, su “Il Sole 24 Ore”. In particolare, nell’articolo si dice che un comunicato ministeriale evidenzia consegne o riprese lavori e comunque passi avanti già effettuati su tre opere stradali (strada Statale 20 Colle di Tenda, strada Statale Salaria, strada Statale 106 Jonica) e su sei opere ferroviarie (Alta Velocità Verona-Vicenza, Venezia-Trieste, Fortezza-Verona, Orte-Falconara, Pescara-Bari, Napoli-Bari e Fiumefreddo-Giampilieri). Ora voglio solo ricordare che per quasi tutte queste opere elencate, come ad esempio la strada Statale 106 Jonica o le tratte ferroviarie ad Alta Velocità Verona-Vicenza e Fiumefreddo-Giampilieri, queste erano state già consegnate e i cantieri avviati, addirittura, alla presenza dell’allora ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli; mentre per le altre opere, indicate sempre nel comunicato, siamo ancora fermi o all’avvio delle fasi progettuali o di quelle autorizzative.

Ritengo poi opportuno ricordare che la dichiarazione del ministro, relativa al “74 per cento delle risorse attribuite al ministero è stato già assegnato ai soggetti attuatori come Regioni, Comuni, Rete ferroviaria italiana, per un importo pari a 45,4 miliardi a fronte di un totale di 62 miliardi”, appare a mio avviso davvero strana, perché queste assegnazioni il 13 luglio, con la approvazione definitiva del Pnrr da parte della Unione europea, erano dettagliatamente assegnate e quindi il dicastero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili ha solo dovuto, dal 13 luglio a oggi, cioè in 75 giorni, redigere solo formali note di conferma delle assegnazioni.

Vorrei però evitare di cadere in una facile e gratuita polemica e ricordare al ministro Giovannini che il presidente Mario Draghi nel mese di gennaio 2022, mi sembra il 15 o il 16, andrà a Bruxelles per chiedere la seconda tranche del Recovery Fund e in quella sede gli interlocutori comunitari chiederanno in modo particolare solo due cose:

i Sal già erogati: lo Stato di avanzamento lavori è l’atto contabile funzionale al pagamento delle rate di acconto; riassume tutte le lavorazioni e tutte le somministrazioni eseguite dall’inizio dell’appalto fino al momento di emissione. Come ribadito anche dal nuovo decreto sulla direzione dei lavori (decreto ministeriale 49/2018), il direttore dei lavori ha il compito di effettuare il controllo della spesa legata all’esecuzione dell’opera, o dei lavori, attraverso la compilazione con precisione e tempestività dei documenti contabili, che sono atti pubblici a tutti gli effetti di legge, con i quali si realizza l’accertamento e la registrazione dei fatti producenti spesa. A tal fine, provvede a classificare e misurare le lavorazioni eseguite. Secondo il principio di costante progressione della contabilità, le attività di accertamento dei fatti producenti spesa devono essere eseguite contemporaneamente al loro accadere e, quindi, devono procedere di pari passo con l’esecuzione;

– le Wbs: con l’espressione inglese Work breakdown structure (Wbs), detta anche struttura di scomposizione del lavoro o struttura analitica di progetto, si intende l’elenco di tutte le attività di un progetto. Le Wbs sono usate nella pratica del project management e aiutano il project manager nell’organizzazione delle attività di cui è responsabile. Molto spesso i progetti sono composti da migliaia di attività: per facilitare il lavoro di organizzazione delle varie attività esistono delle Wbs-tipo che elencano tutte le possibili attività (generiche) per i progetti del rispettivo ambito. L’insieme delle attività può quindi essere confrontata con una checklist. In realtà la Wbs testimonia la diretta correlazione tra Stato di Avanzamento erogato e il reale avanzamento delle opere inserite nel cronoprogramma dei lavori.

Sappiamo già che solo alcuni interventi di competenza di Rete ferroviaria italiana, per un valore globale di circa 2,4 miliardi di euro, sono supportati da una simile documentazione e trattasi però di opere come il Terzo Valico dei Giovi o l’Asse Alta Velocità/Alta Capacità Brescia-Verona-Vicenza-Padova già cantierate da diversi anni (la prima dal 2011 e la seconda dal 2013). Quindi non sarà facile per il presidente Mario Draghi ottenere la seconda tranche di risorse, perché purtroppo gli interlocutori comunitari credono solo a degli indicatori misurabili e per autorizzare l’ulteriore accesso alle risorse chiedono riscontri oggettivi e non si accontentano di sistematici comunicati stampa che, purtroppo, diventano veri boomerang per il programma attuativo del nostro Recovery Plan.

Tutto questo non credo trovi d’accordo il presidente Draghi che, con la sua dichiarazione rilasciata il giorno della accettazione dell’incarico, ebbe modo di chiarire quale sarebbe stata la caratteristica del suo Governo. Ovvero “ci impegneremo solo su obiettivi che saremo in grado di attuare” e non come spesso detto da qualche Ministro del suo Governo, “su obiettivi che saremo in grado di annunciare”.

(*) Tratto dalle Stanze di Ercole

Aggiornato il 13 ottobre 2021 alle ore 10:58