Regolamento imballaggi, stop alla politica industriale

giovedì 1 dicembre 2022


Il nuovo regolamento europeo sugli imballaggi, che verrà presentato nei prossimi giorni, rischia di avere scarsi benefici ambientali, imponendo invece scelte organizzative profonde ad aziende e consumatori. Lo sostiene Giuseppe Portonera, fellow dell’Istituto Bruno Leoni, nel Focus “L’insana idea del nuovo Regolamento Ue sugli imballaggi”.

Scrive Portonera: “La crescita del volume degli imballaggi è dovuto in buona parte al mutamento delle abitudini di consumo (asporto di cibi e bevande, e-commerce, consegne a domicilio, ecc.). Pertanto, occorre muoversi con prudenza nell’adozione di determinate misure, onde evitare di penalizzare l’organizzazione industriale del lavoro e delle catene distributive, a favore di un accorciamento delle filiere e del cosiddetto km0 (farm to fork). E questo non soltanto perché, appunto, si tratterebbe di un’ulteriore indebita sovrapposizione tra obiettivi di politica industriale e obiettivi di politica ambientale, ma soprattutto perché non c’è alcuna evidenza che le produzioni a km0 e le filiere corte siano più sostenibili, dal punto di vista ambientale, rispetto a industrie più organizzate e complesse, non foss’altro perché l’accorciamento delle filiere e la moltiplicazione dei centri di produzione e distribuzione riduce la capacità di controllo”.


di Istituto Bruno Leoni