Ex Ilva: in trattativa il rinnovo per la cassa integrazione

Settimana di incontri importanti per Acciaierie d’Italia. Nell’arco di quattro giorni, tra domani e il 3 febbraio, sono concentrati una sfilza di appuntamenti decisivi. Già oggi, nella sede nazionale di Confindustria a Roma, l’azienda vedrà i sindacati, dopo il vertice del ministro Adolfo Urso del 19 gennaio. Si discuterà, tra l’altro, dei problemi industriali e occupazionali. Domani, invece, inizierà un nuovo ciclo di audizioni della commissione Industria del Senato, che ha già ascoltato il Comune di Taranto, la Regione Puglia, Acciaierie d’Italia, le sigle sindacali, gli ambientalisti, Federacciai e Casartigiani.

Sempre domani, alle 14, sarà il turno dei commissari straordinari Sanac – un’azienda che rifornisce refrattari all’ex Ilva, verso cui ha maturato crediti importanti – insieme ad Arpa Puglia (Agenzia regionale per la prevenzione e la protezione ambientale), all’ordine dei medici di Taranto, ai rappresentanti della Confederazione italiana della piccola e media industria (Confapi) e a Franco Bernabè, presidente di Acciaierie d’Italia holding. Infine, il 3 febbraio alle 18 scadono i termini per la presentazione alla commissione Industria degli emendamenti al decreto legge.

“Domani – dichiara Roberto Benaglia, segretario generale Fim-Cisl – incontriamo l’azienda per capire come per quest’anno intenda affrontare i temi per noi prioritari, cioè la ripartenza dell’azienda dopo un lungo periodo di stasi, l’aumento della produzione e la riduzione della cassa integrazione”.

“Condividiamo la decarbonizzazione – aggiunge Benaglia – pensiamo che questa debba essere materia di una intesa specifica, ma non ci si arriva dall’oggi al domani”. Per il segretario sono necessarie “risorse importanti, investimenti, garanzie serie per i lavoratori e un ruolo maggioritario dello Stato in Acciaierie d’Italia. La decarbonizzazione va gestita e non solo perché richiede tempo. È un qualcosa da costruire per gradi, coinvolgendo il sindacato, ma nel frattempo bisogna che l’ex Ilva produca di più, faccia marciare gli impianti fermi e metta in cantiere il rifacimento dell’altoforno 5, cosa che l’azienda, nel vertice con Urso, si è impegnata ad avviare in quest’anno”.

Benaglia auspica in un cambio di passo: “C’è bisogno che il 2023 sia molto diverso dal 2022 e vi sia un miglioramento netto della gestione e dei risultati aziendali”. Infine, a fine marzo scade il primo anno di cassa straordinaria, che l’azienda ha ottenuto per un massimo di 3500 addetti. È quasi da considerare automatico un rinnovo per altri 12 mesi. Non è chiaro se il provvedimento valga per tutti i precedenti posti di lavoro.

Aggiornato il 30 gennaio 2023 alle ore 18:23