Lagarde: “Con l’Euro, l’Ue è più forte e più unita”

“In alto i tassi quanto servirà per contrastare l’inflazione”. Lo sostiene Christine Lagarde sul Corriere della Sera. La presidente della Bce firma un intervento pubblicato in occasione dei 25 anni dell’istituzione centrale che ha sede a Francoforte. “La moneta comune poteva funzionare davvero? Oggi sappiamo che funziona e ha reso l’Europa più unita”. Secondo Lagarde “ci sono stati periodi difficili. Ma la Bce ha sempre cercato soprattutto di consolidare le fondamenta dell’Europa di domani, assolvendo il nostro mandato. La pandemia e la guerra ingiustificata della Russia contro l’Ucraina hanno dimostrato che la stabilità non è per nulla scontata. Le crescenti rivalità geopolitiche possono rendere l’economia mondiale sempre più volatile in futuro. In un mondo di incertezze, la Bce è stata, e continuerà a essere, un’àncora affidabile di stabilità”.

Lagarde ricorda: “Solo qualche mese dopo la mia entrata in carica abbiamo risposto rapidamente alla pandemia scongiurando rischi deflazionistici. Oggi stiamo agendo con la stessa determinazione per ridurre l’inflazione. Ma riporteremo l’inflazione al nostro obiettivo del 2 per cento a medio termine. Per questa ragione abbiamo innalzato i tassi di interesse a un ritmo senza precedenti e li fisseremo su livelli sufficientemente restrittivi – mantenendoli su questi livelli per tutto il tempo necessario – al fine di ricondurre rapidamente l’inflazione al nostro obiettivo”. Inoltre “dal 2014, quando abbiamo assunto la funzione di vigilanza bancaria, ci siamo adoperati per preservare la solidità delle banche dell’area dell’euro. L’euro è più di una valuta. È la forma più forte dell’integrazione europea e simboleggia un’Europa unita. La Bce sarà sempre una colonna portante di questo impegno”.

Frattanto, secondo Bloomberg, diverse grandi banche europee stanno emergendo in buona salute dalle risultanze preliminari degli stress test, esami i cui risultati saranno resi noti a fine luglio. Per l’agenzia questa dimostrazione di forza starebbe facendo riflettere l’Eba e la Bce sull’opportunità di mettere ulteriore pressione al sistema bancario in una fase in cui l’attenzione dei mercati è concentrata sulla solidità e la resilienza degli istituti. Diverse banche starebbero esibendo, nello scenario avverso, indici di capitale superiori a quelli del precedente esercizio, grazie a una migliore patrimonializzazione e alla spinta ai risultati arrivata dal rialzo dei tassi. E questo trend starebbe spingendo i regolatori a sollecitare un atteggiamento cauto e “conservativo” nel proseguo dei test, che si concluderanno alla fine di luglio. I risultati degli stress test contribuiscono alla fissazione, da parte della Bce, dei ratio patrimoniali che le banche sono tenute a rispettare e da cui dipende la loro capacità di remunerare i propri azionisti, un obiettivo che molti istituti stanno perseguendo con determinazione dopo anni difficili per il settore.

Aggiornato il 24 maggio 2023 alle ore 17:58