Turismo di qualità e di massa

Il turismo concorre al Prodotto interno lordo italiano per circa il 13 per cento della ricchezza nazionale prodotta e occupa oltre il 12 per cento della popolazione attiva, ovvero chi vive in Italia e ha una età compresa tra i 16 e 67 anni.

È la filiera turistica tra i comparti che oggi trovano maggiore difficoltà per reperire personale qualificato da assumere. È quindi un asset fondamentale per la nostra economia. Per decenni il nostro è stato il Paese più visitato dai turisti stranieri determinando una bilancia turistica ampiamente in attivo. Oggi si colloca, nella classifica mondiale, tra i primi cinque Paesi più visitati dopo: Stati Uniti, Cina, Francia e Spagna.

In un periodo dove la manifattura arranca, a causa della crisi della globalizzazione e della guerra in Ucraina, i servizi al turismo hanno contribuito a sostenere il Pil. Il 2022 è stato un anno molto positivo per la filiera turistica e per il 2023 si prospetta un anno record per il settore turistico archiviando, speriamo definitivamente, gli anni orribili della pandemia.

Approfondite indagini di marketing hanno rilevato che i turisti stranieri che arrivano in Italia per le loro vacanze, in maggioranza, scelgono le città d’arte e le visite all’immenso patrimonio artistico, archeologico e culturale. L’Italia vanta oltre il 50 percento del patrimonio artistico, culturale e archeologico del mondo. In passato le vacanze avevano una durata decisamente più lunga ed erano concentrate essenzialmente nei mesi di luglio e agosto. Da tempo il turismo ha subito una radicale trasformazione. La durata delle vacanze si è significativamente ridotta. I pacchetti turistici classici durano una settimana. Spesso il solo fine settimana o le classiche vacanze in coincidenza dei ponti festivi. In sostanza si sono ridotti i pernottamenti medi. Se il turismo balneare ed enogastronomico è ancora in grado di sopportare flussi turistici concentrati nel periodo di alta stagione, il turismo culturale nelle città d’arte soffre delle cosiddette “vacanze mordi e fuggi”.

L’Italia è considerata il Paese del bello. Le nostre esportazioni nel resto del mondo riguardano prodotti di eccellenza ad elevato valore aggiunto. Chi compra il made in Italy acquista il brand che è sinonimo di stile, gusto e alta qualità. Le città d’arte, punte di diamante del turismo culturale, sono realtà fragili che devono essere protette dal turismo di massa che spesso si limita a semplici escursioni giornaliere. Il turismo mordi e fuggi non apporta alcun beneficio economico alle città visitate per semplici escursioni giornaliere. Alla modifica del consumo dei prodotti e dei servizi turistici hanno concorso i grandi player internazionali come Booking e Tripadvisor  che attraverso le loro piattaforme on-line hanno reso possibile il proliferare dei cosiddetti bed and breakfast, case vacanze e ultimi arrivate le locazioni brevi che operano fuori da ogni regolamentazione e che hanno stravolto il costo degli affitti ad uso residenziale svuotando i centri storici e che fanno una concorrenza “sleale” alle strutture ricettive che devono sostenere costi fissi di gestione che non sono comprimibili e che devono sottostare a regole ferree di gestino previste dalle normative nazionali, regionali e comunali.

La riforma sugli affitti brevi auspicata da Luigi Brugnaro, in seguito appoggiata da altri sindaci di città ad alta densità di visitatori occasionali, deve conciliare i legittimi interessi dei proprietari delle case e la tutela di un patrimonio culturale da preservare per le future generazioni.

Aggiornato il 07 giugno 2023 alle ore 09:29