La lungimiranza togata e i suoi esiti grotteschi

martedì 17 settembre 2013


La notizia - giunta dalla Sicilia, provincia di Ragusa - ci ha fatto pensare parecchio. Un marito violento era solito picchiare in casa la moglie (dalla quale si stava separando) fino a quando quest'ultima non ha sopportato più di sottostare alle manesche metodologie del consorte e lo ha denunciato. D'altronde, e per più volte, l'uomo aveva picchiato la signora e, spesso, questo era avvenuto anche davanti ai tre figli minorenni della coppia. Il 39enne violento è stato denunciato, arrestato e condannato. D'altronde cosa altro ci si poteva aspettare di fronte ad una condotta familiare così violenta, caratterizzata da botte e coercizioni di ogni tipo? Fin qui, insomma, tutto secondo logica. Ma quando in una vicenda giudiziaria va tutto apparentemente liscio, bisogna preoccuparsi. Ed infatti, anche in questa vicenda giudiziaria, non poteva mancare l'aspetto grottesco.

Il giudice ha convalidato il fermo del marito manesco con l'accusa di maltrattamenti in famiglia, ma lo ha subito rimandato a casa avendogli concesso gli arresti domiciliari. Sì, proprio così: secondo il 'lungimirante' togato, maltrattata e maltrattante potevano tranquillamente tornarsene a stare sotto lo stesso tetto. Se la decisione del giudice non fosse giunta alla fine di una brutta vicenda familiare, verrebbe quasi da sorridere. Invece, purtroppo, da ridere c'è ben poco. E men che mai verrà da ridere alla signora che, dopo essere stata maltrettata dal marito violento, si ritrova costretta dal destino mimetizzato da una toga, a prendere figli e bagagli e trasferirsi a casa di un parente. Ogni commento preferiamo lasciarlo a chi legge.


di Gianluca Perricone