Il “garantismo chirurgico” del Pd

Domanda: ma la legge Severino va cambiata, sì o no? Risposta: se serve a Berlusconi no, ma se serve al Pd ed a De Luca sì. Almeno per quanto riguarda il reato specifico per cui l’ex sindaco di Salerno è stato condannato (abuso d’ufficio) e che in caso di elezione a Governatore della Campania gli impedirebbe di assumere l’incarico.

Che il giustizialismo del Partito Democratico fosse elastico, rigido nei confronti degli avversari ed irremovibile verso il Cavaliere, ed estendibile fino all’inverosimile verso gli amici ed i sodali, era noto da tempo. Ma nessuno si poteva immaginare che la vittoria nelle primarie campane di De Luca potesse dare vita ad uno spettacolo di così lampante doppiopesismo. Fino a quando De Luca era in corsa nelle primarie e correva anche il rischio di poter essere battuto da Cozzolino, nessun dirigente del Pd aveva osato parlare della necessità di rivedere una legge totalmente sbagliata e realizzata solo per liquidare per via giudiziaria il nemico principale degli ultimi vent’anni della sinistra italiana. Neppure per il sindaco di Napoli, de Magistris i dirigenti Dem avevano sollevato una questione denunciata da tempo non solo dal centrodestra, ma dal fior fiore dei costituzionalisti e dei giuristi italiani. Adesso che De Luca ha vinto, sia pure di un soffio le primarie, e bisogna affrontare per tempo l’eventualità che la legge Severino gli possa far perdere la Regione anche in caso di vittoria su Caldoro, ecco che la sensibilità garantista del Pd si riaccende come per incanto. Intendiamoci, non si tratta di una conversione piena alla tesi che il provvedimento varato a suo tempo costituisca un’aberrazione giuridica. A tanto i dirigenti del Pd non arrivano. Anche perché se lo facessero renderebbero automatica la riabilitazione di Silvio Berlusconi ed il pericolo di ritrovarsi addosso il Cavaliere che li ha battuti più volte negli ultimi due decenni. Il loro garantismo è, come hanno spiegato, chirurgico. Cioè diretto ad estirpare dalla legge solo quella parte che riguarda direttamente l’avversario di Caldoro in Campania, cioè il reato di abuso d’ufficio.

Ma il garantismo chirurgico è peggio di una legge ad personam. È la conferma che per il Pd non esiste un principio od un valore a cui fare riferimento se non quello dell’interesse del partito. Sembra poco ma, invece, è una conferma che smentisce anni ed anni di sbandierata conversione ai principi ed ai valori della democrazia liberale. Ora è lampante: sotto i vari vestiti di cui si sono coperti dopo la scomparsa del Pci (Pds, Ds e Pd) battono sempre e comunque cuori leninisti.

Aggiornato il 09 aprile 2017 alle ore 17:52