Sull’immigrazione si scherza col fuoco

Dicesi cialtrone: “Persona spregevole, arrogante e poco seria, priva di correttezza nei rapporti umani…”. Matteo Renzi è il re dei cialtroni. Lo ha confermato nelle sue ultime uscite sulla questione dei migranti.

In spregio a ciò che cittadini, enti locali, Europa e buon senso gli chiedono di fare, lui continua dritto sulla strada, tutta ideologica, dell’accoglienza illimitata, senza curarsi del pericolo che può derivare alla tenuta della coesione sociale. Va bene a spararle sempre più grosse, ma questa volta si è passato il limite. Con quale faccia promette ai comuni disposti a riempirsi d’immigrati incentivi economici realizzati con l’allentamento del patto di stabilità. Ma come? Finora non si poteva fare niente per aiutare la povera gente a causa dei vincoli imposti dal Patto, invece oggi si scopre che si può fare uno strappo se si tratta di clandestini. Attento Renzi, stai giocando col fuoco. Un conto è fare lo sbruffone millantando successi che non esistono, altro è stuzzicare il malcontento popolare.

Per fare un dispetto a Roberto Maroni e compagni che sollevano un problema reale, piuttosto che mettersi a ragionare sul modo di risolvere alla radice la crisi migratoria, si gioca d’azzardo. Siete degli irresponsabili, voi del Governo, se pensate di trascinare il Paese nella protesta violenta di piazza con l’intento di spingere nell’angolo le forze d’opposizione. E poi, la si smetta una buona volta di ripetere fino all’esaurimento il motivetto che è tutta colpa dell’Europa e di chi ha sottoscritto il Trattato di Dublino, se ci troviamo nel fango fino alla testa. Quell’accordo sulla regolamentazione dell’iter per le richieste d’asilo è giusto e fatto bene perché rispecchia il sentimento di una comunità interstatuale che crede nell’accoglienza, nel diritto umanitario e nell’integrazione degli stranieri ma che, allo stesso modo, non ritiene di dover abbassare la guardia per diventare facile terra di conquista per masse umane in movimento alla ricerca di “terre fertili”.

Renzi e soci si ostinano a dire che è l’Europa a non capire. Nossignore. Le teste di zucca che si rifiutano di prendere atto della realtà sono le vostre, signori buonisti della maggioranza che – purtroppo - ci governa. Vi è riuscito in Italia, grazie al tradimento di una pattuglia di accattoni, di modificare il senso della storia nazionale, ma toglietevelo dalla testa che altrove vi consentano lo stesso scherzetto. Voi avete imposto l’idea che la nostra società dovesse aprirsi totalmente abbattendo i propri confini. Gli altri partner ve lo lasciano fare però si cautelano rafforzando le frontiere che lambiscono l’Italia. Schengen o non Schengen, ci stanno sigillando. Alzano intorno a noi muri e reticolati invisibili ma efficaci. Avrà pure un senso se il primo ministro francese Manuel Valls si è recato sul varco di Mentone-Ventimiglia a dire che da lì non passerà alcun clandestino e se il ministro della difesa britannico Michael Fallon, lo scorso 5 giugno, si prende la briga di imbarcarsi sulla Royal Navy Hms Bulwark, che presta soccorso agli immigrati nel Canale di Sicilia, per venirceli a consegnare a domicilio? Sono tutti cattivi e noi siamo gli unici buoni? Ma a chi la vogliamo raccontare questa idiozia?

L’Italia, per uscire dal pasticcio in cui si è cacciata ha davanti a sé un’unica strada e prima la s’intraprende e meglio è per tutti: sbarcare in Libia e dare un taglio netto al traffico di carne umana. Ma là c’è la guerra, si obietterà. E allora? Abbiamo mezzi e uomini preparati per tenerci lontani dalle beghe interne e dalla lotta tra clan. La sola richiesta giusta da porre all’Europa è questa: dateci una mano a fare pulizia in loco. Poi vedremo chi avrà lo stomaco di tirarsi indietro.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 23:13