La politica in vacanza ma sarà autunno caldo

sabato 15 agosto 2015


L’Italia stacca la spina, almeno per un po’. Andiamo in vacanza sulle note stonate delle diatribe interne al Partito democratico, torneremo al lavoro con lo stesso motivetto stridente nelle orecchie. Sono le solite chiacchiere estive che sopravvivono il tempo di un week-end prolungato.

La minoranza del Pd minaccia sfracelli sulla questione dell’elettività del nuovo Senato. Matteo Renzi finge di ignorarli dicendo ai quattro venti che tirerà dritto sulla riforma costituzionale con chi ci sta. Sente che i suoi compagni di partito alla fine, posti di fronte all’aut-aut - promuovere o bocciare la proposta di legge - non se la sentiranno di rischiare la crisi e si piegheranno. E la destra? Sta a guardare. Non deve fare altro, perché il cinismo spregiudicato di Renzi potrebbe trascinarla in un’ennesima situazione dannosa. Dopo il disastro del “Patto del Nazareno” che ha visto dimezzare i consensi per Forza Italia, non è escluso che il cialtrone fiorentino voglia riprovare la giocata tentando di usare la pattuglia parlamentare berlusconiana come sponda in fase d’attacco alla minoranza interna al suo partito. Questa volta sembrerebbe che il vecchio leone di Arcore non intenda prestarsi al gioco. Per troncare la querelle sul “soccorso azzurro”, il leader di Forza Italia ha scelto un modo elegante di rispondere ai posticci ammiccamenti dei filorenziani. Ha fatto sapere in giro che il suo partito sarebbe pronto a discutere dell’appoggio alla modifica del Senato come la vuole Renzi, a patto che il Pd accetti di rivoluzionare il sistema giudiziario italiano. È noto che Berlusconi vorrebbe vedere realizzato il sogno di una giustizia giusta nella quale le carriere dei magistrati giudicanti siano totalmente separate da quelle dei magistrati inquirenti, titolari dell’accusa nei processi penali. Vorrebbe che vi fossero due distinti Consigli Superiori della Magistratura, uno per i giudici e l’altro per i pubblici ministeri. Vorrebbe vedere circoscritto ai casi gravi l’istituto della carcerazione preventiva. Vorrebbe che si limitasse l’uso delle intercettazioni e, soprattutto, che queste non finissero puntualmente sui giornali come solitamente avviene. Troppe le vite spezzate da un uso distorto dei mezzi investigativi per non desiderare di porvi rimedio.

In concreto, Berlusconi chiede a Renzi la luna nel pozzo ben consapevole che l’arrogante fiorentino, sulla questione giustizia, non possa concedergli neppure la soddisfazione di un lumino. Quindi, partita chiusa. La destra mostra di aver compreso che l’unico modo per battere il narratore di frottole sia di fare in modo che si impicchi con le sue stesse mani. Renzi pensa di vincere facendo il furbo? Che ci provi. Comunque vada, il voto sull’elezione dei membri del Senato non gli porterà bene. Se la riforma passerà sarà solo grazie al ricatto imposto ai suoi dissidenti che, al momento opportuno, gliela faranno pagare con gli interessi. La politica non è sentimentalismo: è lotta. Talvolta cruenta. Non si capisce perché la destra dovrebbe impietosirsi se i compagni del Pd si scannano tra loro. Sono forse mai stati generosi e corretti con la controparte? Hanno tifato per tutti quelli che, in Italia e all’estero, facevano a gara a tirare calci all’allora Governo Berlusconi. Hanno invocato senza pudore la “via giudiziaria” per eliminare l’avversario dalla scena politica. E, oggi, dovrebbe essere proprio il centrodestra a togliere le castagne dal fuoco a Renzi che litiga con i suoi?

Ora che tutti o quasi i politici di Forza Italia hanno raggiunto le località di vacanza auguriamo loro di tornare a settembre più agguerriti che mai. Per l’autunno è in calendario la discussione parlamentare su dossier che potrebbero costituire altrettante spallate all’inquilino di Palazzo Chigi. Mettere in difficoltà il Governo è un’occasione da non perdere per il bene degli italiani. Anche questo è fare opposizione responsabile. Meditate, amici di Forza Italia. E buon Ferragosto.


di Cristofaro Sola