Il doppio effetto delle Amministrative

C’è l’“effetto Parma” e c’è l’“effetto Liguria. Il primo stabilisce che se nelle elezioni amministrative un candidato del Movimento Cinque Stelle va al ballottaggio con uno del Partito Demoratico, il grillino vince grazie al voto a dispetto dell’elettorato di centrodestra deciso comunque a smantellare la vecchia egemonia della sinistra. Il secondo insegna che quando al ballottaggio vanno un candidato del centrodestra ed uno del Pd, il primo riesce a vincere grazie alle divisioni esistenti all’interno della sinistra tra i renziani ed i loro acerrimi nemici.

Questi due princìpi sono destinati a dominare lo scenario delle elezioni comunali della prossima primavera. L’effetto Parma potrebbe scattare a Roma. L’effetto Liguria potrebbe risultare decisivo non solo a Milano, ma in tutte le altre città in cui la lotta intestina dentro il Pd porta la sinistra più tradizionale a contrapporre un proprio candidato a quello indicato da Matteo Renzi.

Nella Capitale tutti i sondaggi concordano nel rilevare che il candidato del Movimento Cinque Stelle andrà comunque al ballottaggio e che potrebbe agevolmente vincere se come antagonista dovesse avere un candidato del Pd renziano. Di qui due conseguenze. La prima è che il Pd è alla ricerca di un candidato non direttamente riconducibile al Premier ed in grado di recuperare non solo una parte della dissidenza anti-renziana, ma anche di poter intercettare una fetta dell’elettorato moderato nel caso, poco probabile, dovesse riuscire ad andare al ballottaggio.

La seconda è che questo tentativo del Pd toglie spazio ad Alfio Marchini, candidato civico sostenuto dai partiti minori centristi, ed alimenta la speranza del centrodestra di riuscire ad arrivare al fatidico ballottaggio con un candidato capace di andare oltre i confini tradizionali delle proprie forze politiche di riferimento.

A Milano ed in altre città, dove i sondaggi indicano che la partita dovrebbe tornare ad essere quella del classico bipolarismo tra centrodestra e centrosinistra, invece, l’attenzione è tutta incentrata sulla percentuale che i nemici di sinistra di Renzi riusciranno a conquistare condannando alla sconfitta il candidato sostenuto dal Presidente del Consiglio. Perché se le previsioni dovessero attribuire alla sinistra anti- renziana una percentuale così decisiva, il candidato del Premier potrebbe gettare la spugna prima ancora di combattere e la partita assumerebbe tutt’altro aspetto. Nessuno è in grado di anticipare quanto potrà avvenire in primavera. Ma in tanta incertezza ci sono almeno due dati assolutamente sicuri. Se il centrodestra riesce a rimanere unito e ad allargarsi ai movimenti civici può ottenere un clamoroso successo. E se c’è uno che rischia il collo nelle prossime Amministrative questo è l’inquilino di Palazzo Chigi.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 23:16