Le unioni civili del cinismo

La sorte della legge sulle unioni civili è presto segnata. Se viene votata anche dal Movimento Cinque Stelle, passa. Se i grillini non la sostengono, rischia.

Questa sorte è ben conosciuta da Matteo Renzi. Ed è per questo che il Premier ha sempre dichiarato di non volere modifiche al testo firmato dalla Cirinnà. I parlamentari di Beppe Grillo pongono come condizione del loro voto favorevole proprio l’assenza di modifiche al provvedimento, quelle richieste dalla componente cattolica del Partito Democratico e dal partito di Angelino Alfano. E Renzi preferisce avere la certezza del consenso grillino, che gli consente di far passare una legge con cui ricucire il rapporto con i post-comunisti irriducibili del proprio partito, piuttosto che andare incontro alle richieste dei cattolici e dei moderati della propria maggioranza e correre il rischio di far scivolare il governo sulla buccia di banana delle unioni civili.

Non ci sono grandi dubbi, allora, sulla conclusione della vicenda. I grillini, che con il loro voto a favore della legge vorrebbero allargare la frattura tra reziani e cattolici, daranno una mano a Renzi ed i centristi, che nel frattempo hanno incassato qualche posto di governo e di sottogoverno, se ne faranno una ragione dopo aver espresso qualche protesta formale per salvare la faccia di fronte ai propri elettori.

Tutto scritto, tutto definito, allora? Per quanto riguarda l’iter parlamentare delle unioni civili non ci sono dubbi in proposito. Ma lo stesso vale per l’assoluta indifferenza che Renzi ed i suoi alleati contingenti (i grillini) e quelli meno occasionali (gli alfaniani ed i centristi) mostrano nei confronti di una questione che qualcuno ha definito di “coscienza”, ma che in Parlamento è diventata solo di cinismo.

La legge sulle unioni civili incide sulla pelle dei cittadini, regola la vita delle persone, tocca i sentimenti più profondi, può segnare il futuro dei minori. Non a caso ha provocato per questa sua caratteristica la mobilitazione di migliaia e migliaia di persone a favore e contro. Ma questo carico di emotività non varca la porta dell’assemblea dei rappresentanti del popolo, troppo impegnati nella difesa dei propri interessi personali per potersi occupare della vita reale degli italiani.

Vuoi vedere che questi ultimi alle elezioni se ne ricorderanno?

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 23:06